Per certi versi, probabilmente, dopo l’esplosione della crisi energetica era una conseguenza prevedibile: ogni settimana sono svariate decine le pratiche depositate agli sportelli regionali o ministeriali riguardanti progetti per la produzione di energia da fonti non fossili. Se da un lato la circostanza testimonia una tardiva presa di coscienza, dall’altro c’è il rischio di una proliferazione indiscriminata possibile grazie al grave momento di necessità.
Il territorio vastese non è escluso da questa logica, nel giro di pochi mesi sono numerosi i progetti arrivati al vaglio degli enti autorizzativi e tra questi ci sono evidenti sovrapposizioni tra doppioni. Vediamo quali, suddivisi per categoria.
FOTOVOLTAICO/AGRIVOLTAICO – Negli ultimi anni per sfruttare l’energia del sole si sta passando a una tecnologia che consenta, in caso di installazioni tra i campi, di continuare a coltivare i terreni, i cosiddetti impianti agrivoltaici che si basano su pannelli solari più alti e distanziati tra loro.
Nel Vastese sono almeno cinque gli impianti in fase autorizzativa. Due riguardano il territorio di Carunchio, sono stati presentati dalla Metka Egn Renewables Development Italy srl di Milano e dalla Tecno.energy srl di Bressanone (Bolzano), produrranno 6.293 kW e 5.698 kW e si occuperanno rispettivamente circa 8 e 3,5 ettari. Il secondo è stato approvato dal comitato Via a ottobre.
Altri 6,8 ettari saranno occupati dall’impianto proposto dalla Cupello Fotovoltaico srl di Milano. Il terreno si trova in contrada Bufalara a ridosso della Trignina, la società prevede una potenza 4,8 kW. La Regione nella scorsa primavera ha avviato l’iter di esproprio di alcuni terreni per pubblica utilità.
La richiesta di autorizzazione semplificata per un impianto agrivoltaico è stata presentata a fine agosto dalla Innovacity spa di Pescara per un campo da 950 kW in località Colle Pizzuto a Vasto. Un altro impianto simile è in progetto tra Monteodorisio e Cupello.
A questi, andrebbero aggiunte le buone intenzioni dell’Arap per recuperare aree dismesse. L’agenzia intende rinnovare gli impianti in abbandono da anni della centrale fotovoltaica di Montalfano “Elio 1” e posizionare pannelli sulla discarica ormai chiusa di Bosco Motticce.
EOLICO – In mare o sui monti, nelle ultime settimane l’energia prodotta dal vento è tornata prepotentemente alla ribalta. In un tratto marino a 25 km dalla costa vastese la Np Francavilla di Milano vorrebbe realizzare un parco offshore da 54 aerogeneratori galleggianti dal diametro di 236 metri dalla potenza complessiva di 800 Mw. La società attende una risposta dalla capitaneria di porto sulla richiesta di concessione demaniale marittima di un’area di oltre 12mila ettari, il 10 dicembre sono scaduti i termini per presentare osservazioni.
A fine novembre la Edison Energie Rinnovabili ha presentato il progetto di repowering di parte del parco “Alto Vastese”: smantellamento di 16 torri eoliche e sostituzione con 8 modelli più grandi dalla potenza complessiva di 33.6 Mw in territorio di Montazzoli.
Non è Vastese, ma i chilometri di distanza sono poche decine: è di notizia di qualche giorno fa un’altra richiesta di concessione demaniale marittima per un parco offshore nel mare di fronte alla costa molisana, da Montenero di Bisaccia a Campomarino. La Maverick srl di Milano intende installare 120 aerogeneratori galleggianti dalla potenza complessiva di 1800 Mw distribuiti in un’area di oltre 29mila ettari. Parte di questa energia alimenterebbe una centrale per la produzione di idrogeno verde. Qualche giorno fa è stato pubblicato l’avviso pubblico, è possibile presentare osservazioni fino a fine gennaio 2023.
BIOMETANO – Nodo spinoso è quello del biometano prodotto dai rifiuti organici. Nel 2013 è iniziato l’iter autorizzativo per un biodigestore all’interno del Civeta che chiuda il ciclo dei rifiuti. Dopo quasi 10 anni, l’impianto ha tutte le autorizzazioni e qualche giorno fa il Comune di Cupello ha ottenuto un finanziamento di 20 milioni di euro dal Pnrr per realizzarlo.
Nel frattempo, però, la Metanab di Cittaducale (Rieti) ha presentato il progetto di una centrale simile in territorio di Monteodorisio in un sito distante solo un paio di chilometri. Lo scorso ottobre, il comitato Via ha rinviato il progetto chiedendo integrazioni. Qui il dubbio principale è che nel territorio non ci sia una quantità idonea di rifiuti per rendere sostenibili entrambi gli impianti (la Metanab conta di processarne 36.463 tonnellate annue.
IDROGENO – Infine l’idrogeno verde. La Regione ha ottenuto 25 milioni dal Pnrr per realizzare il primo impianto per la sua produzione in Abruzzo. Numerosi elementi portano a pensare che se questo progetto vedrà la luce, lo farà a San Salvo in un’altra area dismessa di proprietà dell’Arap. Nello sviluppo di questa tecnologia è coinvolta anche la Pilkington.
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