Corso Trento e Trieste, ora si cerca la conciliazione con la ditta esecutrice

«Il nostro obiettivo è quello di cercare la conciliazione, ma se la ditta non dovesse accogliere le nostre richieste, ci troveremmo costretti ad andare in giudizio, ma non per questo resteremo fermi con le mani in mano». È questa la posizione su corso Trento e Trieste dell’amministrazione guidata dal sindaco Filippo Paolini, esplicata dalle parole dell’assessore ai Lavori Pubblici, Paolo Bomba, a seguito della riunione con il tecnico di parte del Comune.

E ci sarà nei prossimi giorni l’incontro tra il ctp del Comune, l’ingegner Antonio Montepara, e l’ingegner Sergio D’Intino, tecnico incaricato dal tribunale di Lanciano per redigere la perizia sullo stato del Corso per capire come risolvere la questione.

«L’accertamento svolto sullo stato dei luoghi a partire dal mese di marzo 2022 – si legge nella perizia -, ha rilevato la presenza di anomalie e difetti consistenti nel distacco delle mattonelle e rigonfiamenti del piano stradale. I saggi eseguiti ed i rilievi hanno evidenziato che la mancanza di adesione delle mattonelle è estesa, oltre che sugli attraversamenti carrabili, anche su ampie porzioni pedonali del piano stradale. Le cause dei vizi rilevati – prosegue la relazione di D’Intino – sono solo in parte generate dall’assenza di specifiche progettuali adeguate al carico di traffico sulla pavimentazione, ma imputabili soprattutto a vizi costruttivi correlativi alla miscela dei materiali del massetto e del collante». Si partirà dunque da queste premesse per trovare una soluzione e poter agire nel più breve tempo possibile.

«Nei nostri magazzini abbiamo a disposizione solo circa 300 mq di mattonelle da poter utilizzare – spiega Bomba -. Abbiamo poi chiesto alla ditta produttrice di farcene di nuove ma esattamente uguali non è possibile farne, per cu ianche questo sarà un nuovo nodo da sciogliere». Si dovrà poi capire in che materiali realizzare gli attraversamenti carrabili, incassare il parere positivo della Soprintendenza e solo dopo procedere ai lavori che, secondo la stessa perizia, ammontano a oltre 200mila euro. «A parer nostro l’importo totale sarà molto più alto, per questo motivo è fondamentale cercare l’accordo con la ditta esecutrice. Ma qualora non dovesse esserci – dice l’assessore -, non potremo permetterci di attendere i tempi di giudizio per cui, nel frattempo, ci troveremmo costretti comunque a trovare delle soluzioni tecniche alternative».

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