Uccise la moglie a legnate, 71enne condannato a 22 anni di reclusione

Ventidue anni di reclusione. È la pena che la Corte d’assise di Lanciano ha inflitto a Domenico Giannichi, 71 anni, riconosciuto colpevole in primo grado dell’omicidio della moglie 65enne, Luisa Ciarelli. Il delitto avvenne nel 2019 a Torino di Sangro. L’uomo uccise la moglie colpendola ripetutamente con un pezzo di tronco d’albero. La donna riuscì a rialzarsi, ma fu rincorsa e nuovamente raggiunta dal marito, che la colpì nuovamente facendola cadere ancora e provocandole la frattura delle ossa nasali, prima di premere con forza con le mani sul collo soffocandola. I due avevano litigato in macchina poco prima, mentre percorrevano una stradina di campagna, via Montesecco, per andare a fare la spesa.

Torino di Sangro: il luogo del delitto

Oggi l’ultima udienza dinanzi al collegio presieduto da Massimo Canosa, con giudice a latere Maria Rosaria Boncompagni e i sei giudici popolari. Il pm, Giampiero Di Florio, capo della Procura di Vasto, ha chiesto la condanna a una pena di 22 anni di carcere. L’avvocato Alberto Paone, difensore dell’imputato, ha invece sostenuto la tesi della derubricazione del reato da omicidio volontario a preterintenzionale a causa della parziale infermità di mente del suo assistito, riconosciuta dalla perizia eseguita dallo psichiatra Raffaele De Leonardis.

La camera di consiglio è durata circa mezz’ora. Al rientro in aula, il presidente ha letto il dispositivo della sentenza: 22 anni di reclusione a Giannichi. Li sconterà nella casa di cura “Il Quadrifoglio” di Rosello, dove già si trova. I magistrati hanno riconosciuto l’aggravante del rapporto di coniugio, ma non quelle della crudeltà e dei futili motivi.

«Aspetto – dichiara Paone – di leggere le motivazioni della sentenza e mi riservo poi di decidere se presentare appello».

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