Civeta, trasformazione con rottura: da consorzio a società, ma quattro Comuni fondatori disertano

Trasformazione con rottura in Valle Cena. Potrebbe essere questo l’ipotetico titolo dell’episodio finale della metamorfosi del fu consorzio Civeta. Nella tarda mattina di oggi, i sindaci di Vasto (Francesco Menna), Cupello (Graziana Di Florio), Scerni (Daniele Carlucci) e San Salvo (Emanuela De Nicolis) e Arturo Scopino in rappresentanza dell’Unione Montana dei Comuni del Sangro hanno firmato, alla presenza del notaio, il nuovo statuto e la trasformazione del Civeta in società di capitali.

Da oggi, quindi, l’ormai ex consorzio intercomunale Civeta è ufficialmente una società Srl in house providing. «È un giorno importante per il nostro territorio – commenta Menna – siamo riusciti a garantire la vita dell’impianto, la cui presenza è fondamentale. Dopo la trasformazione del consorzio in società a responsabilità limitata perseguiremo l’obiettivo di preservare la funzionalità strategica dell’impianto. Ringrazio di cuore i sindaci firmatari e in particolare il consigliere regionale Manuele Marcovecchio per il prezioso lavoro svolto a favore delle nostre comunità unitamente ai consiglieri del territorio».

I sindaci che hanno firmato stamattina

La trasformazione di cui si discute da mesi non è stata indolore: non hanno apposto la propria firma i sindaci di Casalbordino (Filippo Marinucci), Monteodorisio (Catia Di Fabio), Pollutri (Nicola Di Carlo) e Villalfonsina (Mimmo Budano). «L’impostazione dello Statuto e in particolare le modalità e i criteri per la rappresentanza dei Comuni all’interno della società, a nostro avviso, hanno rivelato un malcelato intento di escludere di fatto i Comuni più piccoli dalla partecipazione e quindi dalla gestione della società tradendo in questo modo lo spirito con il quale è nato il consorzio. Da soci fondatori ci ritroveremmo tristemente a dover ricoprire nella nuova società il ruolo di ospiti e, molto probabilmente, anche indesiderati», accusano i quattro. I rispettivi consigli comunali nei giorni scorsi hanno approvato una delibera a riguardo dopo aver sollevato numerosi dubbi sullo statuto. Ora, i quattro Comuni, che sono ancora dentro, valuteranno se uscire formalmente dalla società.

I sindaci di Pollutri, Villalfonsina e Casalbordino e il vice di Monteodorisio

Dopo il necessario passaggio burocratico, il prossimo step è la convocazione dell’assemblea dei soci che nominerà presidente e cda. Con questo prossimo step si esaurirà anche la lunga fase commissariale iniziata nel 2013, tema sul quale si dibatte da anni.
Tra le prossime sfide della neonata società ci saranno in primis la definizione del proprio ruolo all’interno dell’Agir (l’ente unico regionale per la gestione dei rifiuti) e portare a compimento la realizzazione del biodigestore per il quale il Comune di Cupello, quale sede di impianto, ha ottenuto un finanziamento di 20 milioni di euro dal Pnrr.

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