“Nuovo” Civeta, primi ostacoli: inizia la battaglia legale dei quattro Comuni “dissidenti”

Era nell’aria, all’orizzonte della neonata società Civeta si addensano le nubi della battaglia a carte bollate. I quattro “dissidenti”, tra ieri e oggi, hanno deliberato l’affidamento dell’incarico a un legale per il ricorso al Tar riguardo la trasformazione societaria dell’ex consorzio tramite impugnazione della relativa deliberazione e di tutti gli atti connessi e conseguenti «comunque lesivi dei diritti e delle prerogative» degli stessi Comuni.

Nicola Di Carlo, Filippo Marinucci e Catia Di Fabio

Parliamo delle giunte di Casalbordino, Monteodorisio, Pollutri e Villalfonsina che in quest’inizio di settimana hanno dato mandato all’avvocato Giuliano Di Pardo del foro di Campobasso di impugnare gli atti relativi alla vicenda che ha portato, il 2 dicembre scorso, alla firma sul nuovo statuto societario apposta dai sindaci di Cupello, San Salvo, Scerni e Vasto e dal commissario liquidatore delle comunità montane Arturo Scopino (leggi).
La delibera, inoltre, autorizza i sindaci a costituirsi in giudizio per conto dei relativi Comuni «per l’annullamento dei provvedimenti indicati al precedente punto e di ogni altro provvedimento adottato o adottando e comunque lesivo dei diritti e degli interessi dell’Ente nonché per il risarcimento di tutti i danni patrimoniali e non, subiti e subendi dall’Ente».

Arturo Scopino, Francesco Menna, Emanuela De Nicolis, Graziana Di Florio, Daniele Carlucci

Come ribadito in più occasioni, i sindaci dei quattro Comuni (a breve) ricorrenti, Filippo Marinucci, Catia Di Fabio, Nicola Di Carlo e Mimmo Budano, lamentano una serie di criticità presenti sullo statuto a partire dalla rappresentanza all’interno della società, la nomina di un eventuale cda che farebbe lievitare i costi di gestione e il ristoro ambientale previsto per la sola Cupello. Oltre ai punti citati, i quattro primi cittadini denunciano anche un’assenza di confronto con i colleghi nelle fasi che hanno preceduto la firma, motivo di delusione non solo dal punto di vista politico, ma soprattutto umano.
A proposito di cda, si attende di conoscere la data di convocazione dell’assemblea dei soci che dovrà nominarlo. Non è escluso che la scelta di presidente e membri dia il via a nuove schermaglie politiche tra i firmatari che finora hanno mostrato una certa unità d’intenti.

Il 4 gennaio scorso i sindaci Di Carlo, Marinucci e Di Fabio hanno spiegato ai nostri microfoni le proprie ragioni. Riproponiamo l’intervista:

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