Pescatori di frodo, a Ortona sequestrati oltre 2mila ricci e 100 kg di polpi

Oltre 2mila ricci e 100 kg di polpi irregolarmente pescati nel tratto di mare sotto il Castello Aragonese di Ortona da due distinte squadre di pescatori abusivi provenienti da diverse regioni del sud Italia. È questo il bilancio dell’ultimo sequestro effettuato dalla guardia costiera ortonese che aveva ricevuto segnalazioni da parte di cittadini. L’osservazione ha permesso di individuare i veicoli usati per la raccolta e il trasporto del prodotto ittico e successivamente gli specchi d’acqua scelti dai pescatori di frodo. Una volta individuati i sub in attività, i militari hanno dovuto attendere con pazienza diverse ore, appostati tra gli scogli, in attesa dell’uscita dall’acqua degli stessi con il pescato tra le mani.

I trasgressori farebbero capo a due diversi gruppi provenienti appositamente da fuori regione, uno dedito alla pesca e distribuzione al mercato nero dei polpi, l’altro a quella dei ricci, specie ittiche particolarmente richieste dal mercato del sud Italia, ma che, se prelevate in maniera indiscriminata e continua, rischiano di depauperare in maniera irreversibile i nostri fondali marini.

Per i pescatori di frodo è scattata la sanzione di 2mila euro oltre al sequestro di tutto il pescato e dell’attrezzatura usata. Sia i ricci che i polpi sono stati immediatamente rigettati in mare. «Purtroppo – osserva la capitaneria di porto – la continua domanda del mercato, unita agli importanti guadagni, fa sì che il fenomeno della pesca illegale di ricci di mare e di polpi, sia in costante crescita lungo l’intera costa teatina. Oltre all’impatto negativo sull’ambiente marino, la pesca di frodo incide anche sulla concorrenza leale della filiera ittica, danneggiando gli onesti operatori del settore, e crea anche rischi per la salute umana, trattandosi di prodotto che sfugge alle previste procedure di controllo e conservazione previste dalle norme in materia igienico sanitaria». 

Con il fermo pesca per il settore dello strascico, iniziato il 19 agosto, i controlli saranno continui lungo l’intera filiera ittica, «proprio per evitare che gli abusivi possano agire a danno dei pescatori rispettosi delle regole e delle risorse ittiche stesse. Sono già 2 i ristoranti sanzionati, solo nell’ultimo periodo, per carenze nella documentazione di tracciabilità, cui si aggiungono altre 2 sanzioni elevate a veicoli con a bordo pesce di cui non è stato possibile risalire alla provenienza: si tratta ovviamente di irregolarità poste in essere, solitamente, proprio per nascondere il prodotto pescato illecitamente».

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