Referendum, seggi aperti fino alle 15. Affluenza di ieri: Vasto 21,06%, San Salvo 21,22%. I dati dai seggi del Vastese

Lontano il quorum per il referendum promosso dalla Cgil: a livello nazionale, quando il dato della prima giornata è ancora parziale, l’affluenza si è attestata al 21,38%. L’Abruzzo è poco sotto la media nazionale: 20,55%. In provincia di Chieti l’affluenza alla chiusura alle 23 è stata del 21,72%. Domani 9 giugno le urne saranno aperte dalle 7 alle 15.

Guardando i dati del Vastese, nei due centri più grandi non si va oltre il 21,06% di Vasto, a San Salvo si è recato al voto il 21,22% degli aventi diritto. La percentuale più alta è quella di San Giovanni Lipioni (33,61%), seguita dai dati di Lentella (33,40%) e Torrebruna (32,13%). Il minor numero percentuale di aventi diritto che si sono recati alle urne è quello del comune di Furci (15,68%); poco sopra, Dogliola con il 15,95%.

Abruzzo: 20,55%
Provincia di Chieti: 21,72%

Carpineto Sinello 24,17%
Carunchio 19,39%
Casalanguida 21,23%
Casalbordino 20,21%
Castelguidone 27,56%
Castiglione Messer Marino 31,07%
Celenza sul Trigno 31,47%
Cupello 20,29%
Dogliola 15,95%
Fraine 29,20%
Fresagrandinaria 21,73%
Furci 15,68%
Gissi 19,13%
Guilmi 20,99%
Lentella 33,40%
Liscia 23,57%
Montazzoli 17,55%
Monteodorisio 22,09%
Palmoli 22,26%
Pollutri 20,55%
Roccaspinalveti 31,60%
San Buono 21,90%
San Giovanni Lipioni 33,61%
San Salvo 21,22%
Scerni 20,07%
Schiavi d’Abruzzo 16,70%
Torino di Sangro 22,06%
Torrebruna 32,13%
Tufillo 20,27%
Vasto 21,06%
Villalfonsina 20,61%


I dati delle 19

Abruzzo: 13,81%
Provincia di Chieti: 14,50%

Carpineto Sinello 17,30%
Carunchio 11,35%
Casalanguida 15,57%
Casalbordino 12,11%
Castelguidone 20,08%
Castiglione Messer Marino 23,16%
Celenza sul Trigno 19,88%
Cupello 12,73%
Dogliola 7,78%
Fraine 19,47%
Fresagrandinaria 12,56%
Furci 9,17%
Gissi 13,67%
Guilmi 13,99%
Lentella 19,53%
Liscia 16,60%
Montazzoli 13,38%
Monteodorisio 13,77%
Palmoli 15,89%
Pollutri 12,81%
Roccaspinalveti 22,16%
San Buono 13,77%
San Giovanni Lipioni 26,23%
San Salvo 13,24%
Scerni 12,53%
Schiavi d’Abruzzo 13,56%
Torino di Sangro 13,62%
Torrebruna 22,51%
Tufillo 12,71%
Vasto 13,70%
Villalfonsina 13,89%


Affluenza che non raggiunge il 6% né a Vasto né a San Salvo. È quanto emerge dalla prima rilevazione dell’affluenza ai seggi per il referendum. A livello nazionale il dato si è attestato al 7,42%. A Vasto il 5,78%, a San Salvo il 5,95%. Nel Vastese il dato più alto è quello di San Giovanni Lipioni pari al 10,66%, seguito da Lentella al 9,7% e Villalfonsina all’8,33%. Le urne resteranno aperte fino alle 23.

I dati delle 12

Abruzzo: 5,97%
Provincia di Chieti: 6,37%

Carpineto Sinello 8,65%
Carunchio 3,31%
Casalanguida 6,60%
Casalbordino 5,30%
Castelguidone 1,97%
Castiglione Messer Marino 6,23%
Celenza sul Trigno 6,63%
Cupello 4,62%
Dogliola 3,89%
Fraine 9,29%
Fresagrandinaria 4,54%
Furci 2,51%
Gissi 5,86%
Guilmi 4,66%
Lentella 9,7%
Liscia 8,21%
Montazzoli 6,04%
Monteodorisio 6,25%
Palmoli 4,05%
Pollutri 6,64%
Roccaspinalveti 8,59%
San Buono 6,34%
San Giovanni Lipioni 10,66%
San Salvo 5,95%
Scerni 5,75%
Schiavi d’Abruzzo 6,29%
Torino di Sangro 5,18%
Torrebruna 7,56%
Tufillo 7,22%
Vasto 5,78%
Villalfonsina 8,33%


Sono aperti dalle 7 di questa mattina i seggi per votare per i referendum. Oggi, domenica 8 giugno, si vota dalle ore 7 alle 23, lunedì 9 giugno dalle ore 7 alle 15. Nelle città chiamate al rinnovo dell’amministrazione comunale si vota anche per il ballottaggio; in Abruzzo si decide il sindaco di Ortona e Bisegna (piccolo centro della provincia dell’Aquila dove il primo turno è finito in parità).
La prima rilevazione dell’affluenza è fissata alle 12 di oggi. I referendum, per essere validi, dovranno registrare la partecipazione del 50% +1 degli aventi diritto.

Le schede e i quesiti

Le schede sono cinque, distinte per colore, una per quesito:
Scheda verde, quesito 1: “Contratto di lavoro a tutele crescenti – Disciplina dei licenziamenti illegittimi: abrogazione”.
Il quesito riguarda le tutele per il lavoratore in caso di licenziamento. Con l’eventuale vittoria del “Sì”, si tornerebbe alla “Legge Fornero” allargando i casi previsti ora dal Jobs Act che porterebbero al reintegro del lavoratore in caso di licenziamento ritenuto illegittimo (nel caso di imprese con più di 15 dipendenti). Negli altri casi, al lavoratore andrebbe riconosciuto un risarcimento da calcolare che variarerebbe tra le 12 e le 24 mensilità.

Scheda arancione, quesito 2: “Piccole imprese – Licenziamenti e relativa indennità: abrogazione parziale”.
Con la vittoria del “Sì”, sarebbe un giudice chiamato a decidere sul valore massimo del risarcimento che l’azienda – con meno di 15 dipendenti – dovrà riconoscere al lavoratore licenziato. Attualmente il lavoratore ha diritto a un massimo di 6 mensilità, 10 se ha lavorato nell’azienda almeno per 10 anni o 14 se ci ha lavorato per almeno 20 anni.

Scheda grigia, quesito 3: “Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi”.
Con la vittoria del “Sì” si abrogherebbe la parte del decreto legislativo del giugno 2015 grazie alla quale il datore di lavoro può assumere un dipendente a tempo determinato per i primi 12 mesi senza causale (la motivazione, ad esempio un periodo di picco di produttività) che oggi diventa obbligatoria se, dopo il primo anno, il contratto precario viene prolungato. Con la vittoria del “Sì” il motivo dell’assunzione a tempo determinato e non indeterminato andrebbe specificata dall’inizio.

Scheda rosso rubino, quesito 4: “Esclusione della responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici: abrogazione”.
Oggi, in caso di infortunio sul lavoro, il committente è escluso dagli indennizzi a favore dei dipendenti di appaltatore e subappaltatore se i danni sono «conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici». Il committente è escluso dall’indennizzo se si ritiene che l’incidente è avvenuto a un dipendente della ditta appaltatrice mentre svolgeva mansioni sulle quali il committente non aveva possibilità di controllo o intervento. Con la vittoria del “Sì”, il committente sarebbe sempre corresponsabile in solido.

Scheda gialla, quesito 5: “Cittadinanza italiana – Dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana”.
La legge attuale prevede 10 anni di attesa per ottenere la cittadinanza per gli stranieri di Paesi extra-Unione Europea (per chi è cittadino Ue l’attesa è inferiore a 4 anni). Con la vittoria del “Sì”, si porterebbe questo tempo necessario di attesa a 5 anni per gli stranieri di Paesi fuori dall’Unione Europea.

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