Quando l’emergenza è la nuova normalità: dalle autobotti ai serbatoi vuoti, un anno di calamità

Ormai l’emergenza sta diventando la nuova normalità. Ci sono case di Vasto – e non sono poche – in cui l’acqua tra aprile e maggio se n’è andata praticamente tutte le settimane. Il problema esiste da decenni, ma non entra nelle priorità della politica. Tavoli tecnici, tavoli politici, tavoli di confronto. Ma soldi insufficienti e mai una volta che il bene più importante, l’acqua, sia al primo posto dell’agenda. La differenza rispetto agli anni Ottanta-Novanta è che prima i rubinetti rimanevano a secco solo d’estate. Da quasi vent’anni a questa parte succede in tutte le stagioni. E quando, come questa settimana, l’emergenza si protrae per più di 24 ore, le autoclavi rimangono ferme perché l’acqua nei serbatoi è già finita da un pezzo.

Un anno di problemi

Altra primavera, stessi guai: da maggio 2023 a maggio 2024, l’anno orribile dei disservizi tra la cronica carenza idrica, il black out di metà luglio e i divieti di balneazione a singhiozzo nell’area di Fosso Marino.

Cronistoria di un anno difficile. Tra una decina di giorni saranno trascorsi 12 mesi. Il 29 maggio 2023 la Sasi, la società che gestisce il servizio idrico integrato (acqua, fogne e depurazione) in 87 comuni della provincia di Chieti, sospende il flusso in 18 comuni, a causa di lavori urgenti all’acquedotto del Verde [LEGGI]. Il secondo allarme scatta a cavallo del solstizio d’estate: la frana di Roccaspinalveti spacca l’adduttrice del Sinello. Trascorre un giorno dalla riparazione e la condotta si rompe un’altra volta. Quindici comuni senz’acqua:

Il 23 giugno il tubo si spezza ancora [LEGGI]. Il 24 giugno dai residenti di Palmoli arrivano foto e testimonianze di «scene d’altri tempi nei nostri piccoli comuni»:

In piena estate residenti e turisti di Vasto, San Salvo, Monteodorisio e Cupello fanno la fila davanti alle autobotti:

Ad agosto va ancora peggio. E gli abitanti dei condomini rimasti per tre giorni di fila senza una goccia d’acqua devono pagare di tasca propria l’arrivo delle autocisterne per avere un po’ di sollievo:

Finisce l’estate, ma non terminano le difficoltà. A novembre l’ennesimo guasto alla condotta di Roccaspinalveti [LEGGI], sei comuni in sofferenza. Dopo Capodanno arriva la prima rottura del 2024 a Carpineto Sinello e coinvolge anche Atessa, Casalanguida, Guilmi e Tornareccio [LEGGI].

Molte polemiche, zero soluzioni

Questa settimana l’ultima (in ordine di tempo) calamità: la lesione alla condotta principale a Torrette di Casoli taglia fuori 41 comuni. La Sasi annuncia un’interruzione di 24 ore, ma a Vasto e San Salvo dopo un giorno finiscono le riserve nei serbatoi di decine di migliaia di persone. E l’acqua torna a sgorgare dai rubinetti solo a 48 ore dalla chiusura. In alcuni condomini del quartiere San Paolo, il più popoloso di Vasto, ieri mattina non era ancora tornata. Nel frattempo sono ripartite le polemiche politiche. Finiranno, forse, quando l’acqua diventerà il primo problema da affrontare. Chissà come si pensa di fare turismo lasciando i turisti a 35 gradi senza la risorsa più necessaria.

Articoli correlati

Comments 1

  1. Nunzia says:

    In molti paesi del vastese l’acqua è chiusa dalla sera alla mattina, tutto l’anno. Forse la SASI potrebbe iniziare riparando le tubature dell’acqua che perdono in tutto l’Abruzzo. Questa zona è una delle peggiori d’Italia.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *