Ok dalla Regione alla centrale biometano di Monteodorisio da 36mila tonnellate di rifiuti l’anno

Via libera alla realizzazione della centrale per la produzione di biometano a Monteodorisio. Lo ha deciso il comitato Via della Regione – presieduto per l’occasione dalla dirigente Erika Galeotti – rilasciando il proprio giudizio favorevole nel corso della seduta del 7 dicembre scorso. Il giudizio positivo ha validità di cinque anni.

Foto di repertorio

Il progetto è stato presentato nel maggio del 2022 dalla Metanab srl di Cittaducale (Rieti), il sito individuato per costruire la centrale si trova a ridosso della rotatoria d’ingresso alla zona industriale della Val Sinello sulla Sp 154. Dopo la presentazione allo sportello ambientale regionale, erano piovute le osservazioni al progetto da parte di partiti, associazioni e comitati, alcuni dei quali nati per l’occasione [Leggi].

Un rendering del progetto

Nella prima riunione dell’ottobre del 2022, il comitato Via aveva rinviato la decisione sollevando alcune perplessità che in parte ricalcavano le osservazioni presentate dai comitati, soprattutto su effetto cumulo, provenienza dei rifiuti e sulle emissioni odorigene. La società, quindi, nel maggio 2023 ha presentato, in extremis con la scadenza indicata dalla Regione, le integrazioni richieste. Tra quelle riguardanti le eventuali emissioni si legge che «i cassoni adibiti alla raccolta dei sovvalli saranno tenuti all’interno del capannone trattamento forsu» e che la stessa ditta ha proposto «l’installazione di due rilevatori tipo “naso elettronico” da posizionarsi, ai confini dell’impianto, lungo la direttrice principale del vento».

Nella relazione istruttoria, inoltre, il comitato Via scrive anche che «l’impianto è progettato in modo da garantire l’autosufficienza termica, prevedere la produzione di biometano e produrre un digestato di alta qualità classificabile come fertilizzante dell’UE».

In blu l’area dell’intervento

Per quanto riguarda il progetto, per produrre biometano e fertilizzanti l’impianto prevede di processare fino a 36.463 tonnellate di rifiuti all’anno. Il dubbio principale che legittimamente resta in sospeso riguarda la coesistenza in una manciata di chilometri di due impianti dalla necessità molto simile di rifiuti organici. A un paio di chilometri, in Valle Cena, sta per essere infatti ultimato l’impianto del Civeta che punta a produrre 3,9 milioni di metri cubi di biometano all’anno da immettere in rete grazie al trattamento di 47mila tonnellate di rifiuti organici. Com’è noto, la società cupellese da tempo evidenzia il netto calo dei rifiuti in ingresso, motivo per il quale ha chiesto il conferimento da tutta la regione; opportunità quest’ultima per la quale nei prossimi mesi è è atteso il via libera [Leggi].
Dover ricorrere a rifiuti extra-regionali, con il conseguente trasporto su gomma, ridurrebbe drasticamente la missione green che questo genere di impianti si propone di assolvere.

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Comments 1

  1. nicola di nanno says:

    Non oso pensare che cosa arrivera’ all’impianto, sopratutto da fuori regione.

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