«I turisti non mancano ma bisogna lavorare insieme e migliorare la ricettività»

In questi giorni con l’ennesimo ponte della stagione, quello del 2 giugno Festa della Repubblica, in città è aumentata notevolmente la presenza di turisti e visitatori, favorita dalle giornate di sole ed attratta dalla visita al Santuario del Miracolo Eucaristico. Delle potenzialità, dei problemi e di quella che è la situazione attuale del turismo in città abbiamo parlato con Alessandro Bianco, titolare della libreria “Regina Pacis” e con il professor Raffaele Filippone, presidente dell’associazione artistico-culturale Amici di Lancianovecchia.

«Già la scorsa estate – sottolinea Bianco – una volta cessata l’emergenza pandemica abbiamo cominciato a rivedere piccoli gruppi e e famiglie Parliamo di comitive composte di poche unità perché purtroppo in città non c’è la possibilità di usufruire di grandi alberghi e quindi chi decide di pernottare deve gioco forza sistemarsi in b&b e strutture piccole. Il 2022 è stato un po’ l’anno della ripartenza post Covid anche se alcune piccole restrizione c’erano ancora come ad esempio in alcuni luoghi chiusi o sugli autobus. Dopo due lunghi anni è tornata la voglia di muoversi e spostarsi e dallo scorso autunno si è notato il ritorno di grandi comitive e di tour più organizzati e strutturati anche in inverno. Da dopo Pasqua – sottolinea Alessandro – anche grazie ai numerosi ponti il numero dei visitatori è ulteriormente aumentato».

Una presenza in città che non arriva soltanto dalle altre regioni italiane ma anche e soprattutto dall’estero ed in particolare dall’Europa dell’est (Polonia in primis), con francesi, tedeschi e inglesi comunque presenti in numero costante, dall’Asia, in particolare con Filippine, Korea del Sud, Indonesia e Sri Lanka (ovvero nazioni di fede prettamente cattolica) e dal Sud America, con turisti di origine brasiliana, argentina e messicana, ma anche da Canada (da Florida e California in particolare) e Stati Uniti. «Il dato da notare – continua ancora il proprietario della libreria “Regina Pacis” – è che pur con la presenza importante del Miracolo Eucaristico, non si tratta più solo di turismo religioso, perché chi arriva in città si aspetta di trovare e vedere un po’ di tutto come accade anche nei centri più grandi.

Tuttavia ciò non accade e per migliorare l’appeal di Lanciano è importante fare rete, collaborare insieme sia con l’amministrazione che tra esercenti stessi ed operatori del settore. Pur non essendo un tour operator, auspico una maggiore sinergia ed elasticità, adottando una mentalità più aperta e meno provinciale magari tenendo aperti negozi, bar, ristoranti e strutture anche in orari e giorni particolari, ma questo input deve arrivare più che dagli amministratori anche e soprattutto dalle diverse associazioni di categoria». Un altro discorso strettamente connesso alla ricettività è quello che riguarda la tassa di soggiorno prevista dall’articolo 2 comma 2 del regolamento comunale. «Credo che questa piccola quota che il turista paga – sottolinea Bianco – sia importante perché da essa possono arrivare risorse per la manutenzione e la gestione della strutture comunale utilizzate nel settore turistico, per formare personale qualificato nell’accoglienza e anche installare panchine e arredi urbani utili per le pause e il ristoro dei visitatori».

Altro problema di Lanciano è quello degli Iat (Informazione Accoglienza Turistica), ufficio che al momento a Lanciano manca e la cui attività non viene sopperita efficacemente dall’ufficio turistico chiamato “Time” che sorge in piazza Plebiscito «Il suo funzionamento andrebbe ripensato – sottolinea Bianco – perché spesso manca del personale e anche chi ci lavora dovrebbe occuparsi maggiormente di accoglienza, offrendo informazioni sempre più dettagliate. Nei quartieri storici inoltre mancano attività commerciali, bisognerebbe puntare sul recupero e riqualificazione di questi spazi da affittare magari a canoni di locazione più bassi che spingano a investire. Purtroppo – conclude Alessandro – allo stato attuale la desertificazione che si riscontra nei rioni scoraggia anche possibili e nuovi investimenti».

L’associazione artistico culturale Amici di Lancianovecchia è da anni un piccolo modello: dal restauro della Torre di San Giovanni a quello della facciata della chiesa di Sant’Agostino passando per la creazione di una card turistica, all’organizzazione di eventi culturali, il sodalizio è da qualche mese passato alla gestione condivisa con il Comune, dell’auditorium Diocleziano e del percorso archeologico che conduce alla chiesa di San Francesco. «Da quando gestiamo il monumento – sottolinea il presidente Raffaele Filippone – abbiamo registrato oltre 11mila visite con presenze da tutta l’Italia e da tanti paesi del mondo lontani come India e Giappone. Questo sistema di accoglienza funziona perché è la stessa associazione a occuparsi di custodia, vigilanza ma anche del servizio di guide turistiche che grazie a depliants e a pannelli realizzati appositamente permettono ai turisti di fruire e conoscere al meglio un monumento unico che dovrebbe essere tra quelli più ammirati della nostra città.

Servirebbe però un maggiore aiuto e sostegno da parte delle istituzioni, la realizzazione di nuovo materiale informativo, di una cartellonistica moderna, leggibile ed accattivante ed il supporto di un ufficio turistico sempre fruibile e dinamico soprattutto nei fine settimana ed in occasione delle festività. Andrebbero – sottolinea il professore – presi accordi con i gestori delle strutture ricettive, i tour operator, gli albergatori e i ristoratori. Per rendere efficace il discorso turistico in città servono idee, progetti ed energie ma bisogna lavorare, pensare ed agire all’unisono mettendo da parte i piccoli interessi privati a favore della comunità».

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