Amazon, con il picco natalizio circa 2mila occupati. I contratti a tempo indeterminato salgono a 500

Circa 2mila lavoratori impiegati durante il picco. È quanto emerge dall’analisi dell’attività del polo Amazon di San Salvo al termine del periodo di massimo carico lavorativo. Per il grande magazzino del colosso mondiale dell’e-commerce si è trattato del primo banco di prova dall’apertura del 1° agosto 2022. Per i siti Amazon il lasso di tempo che va dal Black Friday (fine novembre) al termine delle festività natalizie è notoriamente quello che richiede più forza lavoro per l’aumento esponenziale degli acquisti on line favorito da promozioni e regali.

All’inizio del periodo citato, a cavallo tra novembre e dicembre, le unità al lavoro superavano quota 1.700, numero lievitato successivamente arrivando a sfiorare le 2mila unità. Tale numero è composto per la gran parte da contratti a tempo determinato, circostanza nota nel mondo Amazon e che in passato ha suscitato qualche fraintendimento (leggi). L’azienda statunitense non ha mai nascosto il ricorso a contratti della durata di qualche mese che seguono i volumi di attività; è presumibile, quindi, che, passato il periodo clou, questo numero scenda a causa dei mancati rinnovi.
Nel frattempo, la quota di quelli a tempo indeterminato, pur se con un incremento minore, è salita a circa 500 unità: a metà novembre questo numero si attestava a 460.
Nel periodo di maggiore attività, inoltre, non è mancato qualche imprevisto come la rottura di una condotta idrica a ridosso del Natale che ha portato all’evacuazione, durata qualche ora, dello stabilimento per precauzione.

E I LICENZIAMENTI? – Qualche giorno fa, Amazon ha annunciato il più grande licenziamento tra le aziende tecnologiche: 18mila addetti in tutto il mondo, corrispondente a poco più dell’1% della propria forza lavoro pari a 1,5 milioni di dipendenti (leggi). È presto per dire se la riduzione di personale intaccherà anche il sito sansalvese, ma qualche elemento favorisce del moderato ottimismo. I licenziamenti riguarderanno soprattutto i settori riguardanti le vendite e le risorse umane e non i dipendenti impiegati nei magazzini che, almeno da queste parti, compongono il grosso degli occupati.
Inoltre, la multinazionale ha dimostrato di voler investire in Abruzzo realizzando a San Salvo uno dei centri logistici più avanzati d’Europa, difficile pensare a una retromarcia dopo appena sei mesi dal taglio del nastro. Circostanza, questa, che si sposa con la recente conferma avuta dagli amministratori sansalvesi sull’obiettivo dei 1.000 posti a tempo indeterminato in tre anni.

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *