Amazon, protesta dei Cobas per 80 lavoratori non confermati. L’azienda: contratti seguono i volumi di attività

Arriva dai Cobas del lavoro privato della provincia di Chieti la protesta per il mancato rinnovo di 80 contratti di lavoro a termine nel centro di smistamento Amazon di San Salvo. «La notizia ufficializzata di pochi giorni fa circa il non rinnovo di circa 80 contratti a tempo determinato, anche a persone che erano giunte da regioni lontane dal nostro territorio, con il miraggio di una occupazione sicura, confermano tutte le nostre perplessità che avevamo su questo tipo di investimento produttivo», scrivono in una nota i rappresentanti del sindacato che denunciano anche «ritmi e disciplina serratissimi». L’attacco dei sindacalisti è alla classe politica, di cui «vengono così smentite tutte le previsioni ottimistiche».

I Cobas si rivolgono ai politici del territorio e alla dirigenza Amazon: «Che tipo di lavoro si era immaginato in una azienda di tal fatta? E ancora: come mai lavoratori assunti da appena tre mesi vengono licenziati? C’è calo di ordinativi? Non possiamo credere a questo, dati gli alti volumi di ordinativi registrati da Amazon. E allora perché licenziare persone, che magari abbagliate dal miraggio del lavoro sicuro, avevano già preso case in locazione o avevano investito soldi per essere residenti stabili nelle vicinanze del posto di lavoro, presunto sicuro? Si vuole instaurare un regime di timore nell’azienda?».

L’azienda ha risposto alle sollecitazioni del sindacato, con una nota in cui precisa che «utilizzare il termine licenziamento è fuorviante perché non si tratta di licenziamenti ma di 80 lavoratori con contratto a tempo determinato». Amazon, come «tante attività con andamento dei volumi variabile, fa ricorso a contratti di lavoro temporanei per supportarci quando registriamo incrementi del numero di ordini dei clienti. I lavoratori con contratti a tempo determinato ricevono il medesimo salario dei lavoratori a tempo indeterminato inquadrati allo stesso livello. Siamo impegnati ad offrire ai dipendenti la continuità lavorativa all’interno dell’azienda offrendo contratti a tempo indeterminato quando ricorrono i presupposti necessari».

Il centro di distribuzione di San Salvo, inaugurato il 1° agosto, «è la seconda struttura aperta da Amazon in Abruzzo dopo il deposito di smistamento di San Giovanni Teatino in provincia di Chieti, entrato in attività nel 2020. Quando sarà pienamente operativo prevediamo di avere 1000 dipendenti a tempo indeterminato. Ciò significa che in Abruzzo avremo oltre 1000 dipendenti a tempo indeterminato entro i prossimi 3 anni. Ad oggi possiamo contare su uno staff di circa 460 persone a tempo indeterminato. Amazon – prosegue la nota – ha creato occupazione stabile e di qualità anche in aree tradizionalmente segnate da alti livelli di disoccupazione. Oggi Amazon impiega 5.000 persone a tempo indeterminato al Centro e Sud Italia. Apprezziamo il grande lavoro che i nostri dipendenti svolgono durante tutto l’anno e siamo orgogliosi delle retribuzioni competitive che offriamo».

È di qualche giorno fa l’annuncio degli incrementi salariali. «A partire dal primo di ottobre, Amazon ha aumentato la retribuzione d’ingresso per i propri dipendenti della logistica a 1.713 € lordi al mese. Con questo aumento le retribuzioni di ingresso sono incrementate del 19% rispetto a quelle del 2018 e sono superiori dell’8% rispetto a quanto previsto dal 5° livello del CCNL Logistica, Trasporto Merci e Spedizioni. Oltre a ciò, siamo lieti di annunciare che ogni lavoratore, che abbia un contratto a tempo pieno, part-time o stagionale, riceverà un bonus aggiuntivo di 500€ netti come ulteriore ringraziamento e, a partire da gennaio 2023, il valore giornaliero dei buoni pasto salirà da 5€ a 7€».

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