Pellegrini (Soa): «Intubando il canale è stato messo l’inquinamento sotto al tappeto»

«Si è preferito, tra il giubilo e l’approvazione di troppi enti, mettere letteralmente l’inquinamento sotto al tappeto di sabbia intubando Fosso Marino, un corso d’acqua naturale, per spedirlo direttamente in mare invece di cercare di scarichi abusivi e preservare le cannucce di palude che sono state distrutte e ora dobbiamo commentare il divieto di balneazione imposto per superamento dei limiti di legge nel tratto di mare antistante». Il presidente della Stazione ornitologica abruzzese, Massimo Pellegrini, torna a criticare l’amministrazione comunale di Vastoper i lavori che a Fosso Marino hanno consentito di svolgere i concerti di Jovanotti del 19 e del 20 agosto. Lo fa dopo l’ordinanza di divieto temporaneo di balneazione emanata dal sindaco, Francesco Menna.

«Per chi si occupa da decenni di ecologia, la branca della scienza che studia i rapporti tra organismi e ambiente – afferma il responsabile dell’associazione ecologista – il cosiddetto dibattito su Fosso Marino con destinazione a sede per il Jova Beach party è stato letteralmente deprimente. Dopo decenni di chiacchiere sulla diffusione di basilari nozioni scientifiche ci siamo trovati di fronte un Comune che considera erbe infestanti la cannuccia di palude, una pianta non solo autoctona propria delle sponde dei corsi d’acqua come Fosso Marino ma che viene addirittura venduta in commercio per gli impianti di fitodepurazione. Il Comune di Vasto invece ha preferito vellicare la pancia delle persone con disinformazione e questi sono i risultati. Addirittura hanno pure distrutto quella parte di vegetazione dunale che lo stesso consulente del Comune aveva detto di proteggere».

«Come Soa – ricorda Pellegrini – avevamo proposto semplicemente di applicare quanto previsto dai piani demaniali vigenti, regionale e comunale, e, cioè: rinaturalizzare il fosso demolendo quanto più possibile il cemento che lo copre proprio per espandere la cannuccia di palude; migliorando quali-quantitativamente le caratteristiche della vegetazione dunale; predisporre percorsi didattici; cercare e sanzionare gli scarichi abusivi. Si è fatto il contrario peggiorando la situazione. Si parla di turismo e si hanno i divieti di balneazione. Si parla di spiaggia e si spiana qualsiasi forma di vita per un concerto. Voglio ricordare che, seppur con interventi molto limitati, parziali e sicuramente migliorabili, il Comune di Pescara ha recentemente inaugurato due ecospiagge con piantumazione di specie dunali dando, almeno sotto l’aspetto culturale, un segnale di attenzione. Anche su questo aspetto Vasto ha fatto il contrario». Infine, «la Capitaneria di porto – chiede il presidente della Soa – cosa intende fare per applicare il Piano del demanio comunale e risolvere l’inquinamento del mare?».

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