«Centro ricerche mai finito perché non arrivarono i fondi. È opportuno riscoprire quei progetti»

«Ci sono mancati i soldi che la Regione ci aveva promesso, così quel centro non è mai arrivato a conclusione». A parlare è Angelo Pollutri, sindaco di Cupello negli anni in cui fu realizzato il centro studi accanto al campo fotovoltaico Elio 1 costruito nei primi anni Novanta. Nel 2006 la Regione passò la gestione provvisoria dell’impianto al Comune che si impegnava ad affiancarvi un centro ricerche.

Parliamo di una delle occasioni sprecate del Vastese che oggi giace abbandonata tra i campi, meta di vandali e ladri di rame come documentato nell’ampio servizio girato sul posto [GUARDA].
«Il centro ricerche è stato realizzato con tecnologie di bioarchitettura con la produzione di energie attive e passive, dalle luci, al ricircolo dell’aria, alla gestione delle acque piovane» dice Pollutri a Chiaro Quotidiano. Le particolarità citate dall’ex primo cittadino sono visibili ancora oggi, soprattutto per quel che riguarda la raccolta delle acque piovane.
«Non è mai arrivato alla fase di completamento perché mancavano dei soldi che la Regione si era impegnata a darci, con i cambi di amministrazione è caduto tutto – aggiunge l’ex sindaco – Quando la gestione è passata al Comune, abbiamo investito per rimetterlo in ordine. Questa vicenda ha attraversato tre giunte regionali, la più disponibile fu quella del presidente Del Turco con Franco Caramanico assessore all’Ambiente e la presidenza del consorzio industriale di Fabio Giangiacomo, Manuele Marcovecchio e Nicola Del Prete che accettarono l’idea che il Comune rivitalizzasse quell’idea. Poi la sensibilità è venuta meno così come quel poco che mancava per fargli fare il grande salto di qualità».

«La nostra idea era quella di realizzarlo all’interno di un disegno che oggi non c’è più – conclude Pollutri Sul tema energetico abbiamo tenuto diversi consigli comunali, tra questi uno per candidare Cupello a ospitare un termovalorizzatore regionale, un altro, più importante, che ha messo nero su bianco in una delibera la volontà di creare un polo, con sede al Civeta, legato alla produzione di energie rinnovabili dal biogas e da altre fonti. Sarebbe il caso che il Vastese riscoprisse quegli atti soprattutto in questa fase, non c’è un progetto sul recovery che recuperi l’idea di un polo tecnologico ed energetico del Vastese che possa essere messo a cavallo del ciclo integrato dei rifiuti e della produzione energetica dai rifiuti (biometano da parte organica e termovalorizzazione per la parte che non va in discarica) oltre a una piattaforma che vada a riempire i capannoni vuoti nella zona industriale del Sinello».

L’idea di un polo delle rinnovabili è stato rispolverato anche dallo stesso Marcovecchio citato da Pollutri, nel 2017, quando era sindaco di Cupello, in occasione dell’inaugurazione delle due centrali idroelettriche che sfruttano l’acqua del Trigno (una è a pochi passi proprio da Elio 1).
Per ora, quello che doveva essere un centro d’eccellenza con corsi post diploma e post laurea resta solo un sogno di gloria non concretizzatosi.

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