Le diffide sono due: associazioni contro l’abbattimento di 86 alberi nella Riserva

Le diffide sono due. Una l’ha presentata il Wwf, l’altra un gruppo di associazioni: Forum civico ecologista, Arci, Italia Nostra e Gruppo Fratino. Vogliono bloccare l’abbattimento di 86 alberi nella Riserva naturale Marina di Vasto. L’amministrazione comunale ha deciso di segarli perché pericolanti. Ma, secondo le organizzazioni ecologiste, la diagnosi è stata solo visiva, quindi andrebbe ripetuta con mezzi tecnologici.

La contestazione riguarda anche la Vinca, valutazione di incidenza ambientale necessaria per gli interventi nelle aree protette. La Riserva è infatti area Sic, sito d’interesse comunitario.

Riserva naturale Marina di Vasto: dopo il taglio dei rami pericolanti, potrebbe essere la volta di 86 alberi

«Prima di tutto, secondo noi, andava riaperta la fase delle osservazioni, perché è stato semplicemente pubblicato l’abbattimento”, premette Lino Salvatorelli, presidente locale dell’Arci. «Non siamo contrari a priori agli abbattimenti. Però, visto che parliamo di 86 esemplari di alto fusto, non si può fare un abbattimento dopo una semplice analisi visiva, quindi chiediamo che sia fatta un’analisi strumentale. Inoltre andava riaperta, secondo noi, la fase delle osservazioni».

«Il Wwf ha posto la questione legale, noi abbiamo eccepito l’impossibilità di prendere conoscenza della procedura in atto e di presentare le nostre osservazioni, perché la Vinca è stata pubblicata non sull’Albo pretorio, ma nella sezione Ambiente del sito Internet del Comune di Vasto», dice a Chiaro Quotidiano Stefano Taglioli, responsabile del Gruppo Fratino: «Da un punto di vista pratico, tagliare 86 pioppi in un’area protetta di 56 ettari su tre chilometri di fronte mare è un colpo letale alla Riserva, anche perché il controllo che è stato fatto è visivo, che pure è previsto per queste valutazioni, ma pioché si tratta della maggior parte degli alberi della Riserva, chiedo che si facciano controlli diversi da quello esterno, ce ne sono anche di radiografici, ad esempio. Quello che mi ha dato molto fastidio è che inizialmente è stato eseguito uno screeing per vedere se occorreva procedere alla Vinca, uno screening su cui noi e Arci abbiamo presentato delle osservazioni concludendo che era necessario fare la Vinca, ma il Comune, pur recependo queste osservazioni, ha fatto la Vinca pari pari allo screening non dandoci la possibilità di compiere una valutazione. Ci troviamo di fronte a un rapporto tra Comune e associazioni che non è dei più lineare», afferma Taglioli. «Chiedevamo che gli interventi fossero spostati a settembre per evitare il periodo di nidificazione degli uccelli, come tortore e merli. La cosa è piuttosto seria, siamo all’ABC della conservazione. Personalmente ho incontrato l’assessore Barisano e gli ho detto che occorreva fermare i lavori, dare un incarico a un tecnico forestale perché facesse una perizia molto più approfondita. Se ci accolgono la sospensione dei lavori, ci sarà tempo di valutare una soluzione. Se dispongono subito gli abbattimenti, ci troveremo a constatare – sostiene Taglioli – che c’è stata un’assenza di Legambiente, che negli anni scorsi ha gestito la riserva con il Wwf, e le conseguenze di questa assenza le pagheremmo tutti».

Il Comune affiderà nei prossimi mesi a un solo gestore entrambe le Riserve, Punta Aderci e Marina di Vasto. Per questo il settore ambiente del municipio ha predisposto un bando. «Più che la questione relativa a uno o due gestori, bisognerebbe vedere i contenuti di questa gestione», commenta Salvatorelli. «Se chi prende questa gestione ha le risorse umane e le professionalità adatte, allora non è un problema gestirne una o due. Più che altro, almeno su Vasto Marina, non vediamo chiari gli indirizzi futuri. Forse nel bando questi indirizzi potrebbero emergere ma, al momento, sembrano abbastanza vaghi».

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