«Ferrovia fino al porto di Vasto, riprendere le attività per non vanificare il Piano strategico»

Stringere i tempi. Per adeguare il porto di Vasto e sfruttare le opportunità di sviluppo della Zona economica speciale abruzzese (Zes) in fase di costituzione, serve «una pronta ripresa delle attività, anche al fine di non vanificare l’efficacia del Piano strategico di sviluppo». Lo scrive il commissario straordinario Zes Abruzzo, Mauro Miccio, a Reti ferroviarie italiane, al presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, e al sindaco di Vasto, Francesco Menna. La questione è l’ultimo miglio ferroviario: il tratto di strada ferrata che, dopo anni di promesse e relative attese, dovrà collegare la linea ferroviaria adriatica con la banchina del bacino di Punta Penna.

Miccio chiede «di voler dare seguito alla sottoscrizione del protocollo d’intesa, secondo quanto si era già ipotizzato nel 2018, avente ad oggetto la realizzazione dell’intervento di competenza di Reti ferroviarie italiane, denominato Collegamento tra porto di Vasto, rete ferroviaria nazionale e retrostante zona industriale, dell’importo di 20 milioni di euro, a valere sull’aggiornamento 2018/2019 del contratto di programma tra Rfi e Mims».

Interventi di potenziamento ed ampliamento della banchina di levante per 7 milioni e 650 mila euro, miglioramento dell’accesso stradale al porto di Vasto del costo di un milione. Lavori che «dovranno essere avviati entro il 31 dicembre 2023», scrive Miccio. «Inoltre, rimane di fondamentale importanza, ai fini dello sviluppo complessivo della zona, la realizzazione degli ulteriori interventi di competenza regionale», a cominciare da quelli di «potenziamento e riqualificazione infrastrutturale di diga foranea, molo di levante e molo martello», per cui la Regione ha stanziato 12 milioni di euro, mentre le ulteriori opere complessivamente programmate dalla Regione con riferimento al Piano regolatore del porto di Vasto costeranno 9 milioni 620mila euro.

Miccio ricorda che lo scalo portuale di Punta Penna rientra nella Zona economica speciale insieme a 54 ettari del territorio comunale di Vasto. «E’ evidente – fa notare – che gli insediamenti industriali potranno essere attratti unicamente dall’efficientamento del porto mentre è indubbio l’indotto economico complessivo che sarà generato sul territorio dalla presenza di nuove imprese».

«Non vedo l’ora – risponde Menna – di firmare questo accordo. Ho già reperito presso il ministero delle Infrastrutture, in qualità di presidente della Provincia, le risorse per ampliare la banchina di levante».

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