Mastella a Vasto: «Senza di noi la sinistra non vince. No all’autonomia differenziata»

«Collega, siediti vicino a noi. Senza di noi, non vincete. Senza il centro, continuerete a perdere all’infinito». Clemente Mastella accoglie con una battuta pungente l’arrivo di Francesco Menna, sindaco di Vasto, che lo invita a «venire in vacanza nella nostra città, come molti suoi concittadini». Oggi l’ex ministro e attuale sindaco di Benevento è in tour elettorale in Abruzzo insieme alla moglie Sandra, candidata al Parlamento europeo per la lista Stati Uniti d’Europa, promossa da Matteo Renzi e composta Italia viva, Psi, Radicali italiani, Italia c’è e Libdem. Nella conferenza stampa in piazza Pudente fa gli onori di casa Riccardo Alinovi, ex segretario provinciale dell’Udeur, il partito che Mastella fondò nel 1999.

«Abbiamo l’ambizione di fare davvero gli Stati Uniti d’Europa, portando avanti quelle riforme che il presidente Mattarella ci dice. Riforme scritte in base alle esigenze che i territori aspettano di vedere rappresentate», afferma Sandra Lonardo, che alle elezioni europee si presenta come Sandra Mastella. Dice che i meridionali non devono votare i partiti di centrodestra: «Vogliono dividere Nord e Sud con l’autonomia differenziata. Certo, servirà il referendum e già il 60 per cento degli italiani si dice contrario». Un no secco, anche perché «noi al Sud già partiamo svantaggiati», sottolinea l’ex senatrice. Dice di aver già rappresentato l’Abruzzo, perché «ho già portato in Senato i problemi di questo territorio».

Per Clemente Mastella «il vincolo territoriale è molto importante. Oggi noi non conosciamo i rappresentanti al Parlamento europeo, non c’è connessione. Mia moglie ha preso l’impegno che sarà vostra concittadina di Vasto». «Con Renzi stiamo cercando di ricostruire il centro, perché senza centrosinistra non si vince». Rivendica con orgoglio di essere stato «ministro sia con Berlusconi che con Prodi». Nel 2006 il centrosinistra « vinse di soli 25mila voti. Noi in Campania abbiamo preso 250mila voti, senza di noi non c’è vittoria per il centrosinistra». Critica la magistratura, ricordando che «mia moglie per nove mesi dovette restare fuori dalla Campania» quando, da presidente del Consiglio regionale, fu indagata. L’iter si concluse con «l’assoluzione perché il fatto non sussiste». L’appello: «Chiamo a raccolta gli amici democristiani», perché «dobbiamo votare contro i partiti dell’autonomia differenziata».

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