Asca: «La Fondazione Mileno ci deve 900mila euro. Abbiamo sempre anticipato gli stipendi»

La cooperativa Asca, cui sono affidati i servizi di assistenza psichiatrica delle strutture sanitarie della Fondazione Mileno, replica allo stato di agitazione indetto dalla Fp Cgil.

«La cooperativa – si legge in un nota – in tutti questi anni (pandemia compresa) ha sempre garantito il pagamento delle retribuzioni (da Ccnl il 20 del mese successivo) in maniera puntuale anticipando sempre la data prevista dal Ccnl per garantire ai propri soci e le loro famiglie una maggiore tranquillità sempre nonostante i ritardi nei pagamenti delle fatture emesse (tempo medio di pagamento delle fatture tra i 60 e i 75 giorni). Nel corso degli incontri ho sempre dato la disponibilità a cercare di trovare congiuntamente con la Fondazione soluzioni per la salvaguardia di tutti i diritti dei lavoratori impiegati nell’appalto.

Il pagamento dei fornitori non viene effettuato o viene ritardato, con aggravio di costi per la scrivente, per i ritardi/mancati pagamenti della Fondazione.

Al 31/12/2022 la scrivente ha un credito di quasi 900.000,00 per fatture emesse e non pagate dalla Fondazione. Con le fatture da emettere per il mese di marzo il credito salirà a circa 1.400.000/1.500.000 se non oltre. L’importo da pagare mensilmente dalla Fondazione dovrebbe essere come da contratto entro 30 giorni dalla data fattura. L’ultimo pagamento è stato effettuato a fine gennaio 2023 per coprire solo parzialmente le fatture del mese di novembre 2022. Abbiamo comunicato verbalmente, in sede di riunione, alla Fondazione che provvederemo ad emettere fattura per gli interessi dovuti e previsti dal contratto.

Inoltre nonostante le sollecitazioni verbali durante gli incontri con la nuova gestione della Fondazione Padre Alberto Mileno in cui è stato evidenziato che il contratto di gestione dei servizi socio-sanitari è scaduto il 31/12/2022 e che, come previsto dal contratto entro 30 giorni (30 Novembre 2022) dalla scadenza del contratto, la Fondazione avrebbe dovuto convocare la scrivente per valutare se rinnovare il contratto dal 01/01/2023 e stabilire la nuova scadenza sottoscrivendo un nuovo contratto con eventuali adeguamenti di costi calcolati in materia oggettiva. Ad oggi – conclude la cooperativa Asca – la nostra richiesta è rimasta lettera morta».

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