«La protesta della marineria abruzzese, così come di tutte le marinerie del Paese, ci impone il massimo stato di allerta per una categoria il cui malessere si sta aggravando. Dopo la crisi economica provocata dalla pandemia e la riduzione delle giornate di pesca, il caro gasolio rappresenta un nuovo flagello per gli operatori del settore». Il consigliere regionale Guerino Testa, capogruppo di Fratelli d’Italia ha incontrato questa mattina Francesco Scordella, presidente dell’associazione armatori di Pescara, che «nero su bianco, ha dimostrato come le spese per il carburante incidano fino a oltre 50 per cento sui costi che le aziende ittiche devono sostenere e come le imprese non riescano, sempre più, a coprire le voci di spesa con i ricavi».
Con il gasolio che ha superato quota 1 euro al litro, i pescatori hanno deciso di fermarsi e, da lunedì, sono entrati in sciopero. «È evidente che gli imprenditori marittimi non sono più in grado di fronteggiare eventi avversi e che occorre scongiurare uno scenario drammatico. Sono necessarie azioni rapide e incisive come quelle avanzate dalle associazioni di categoria in un documento sottoposto all’attenzione del Governo nel corso di un incontro a Roma, contestualmente alla manifestazione di protesta alla quale hanno preso parte circa 40 rappresentanti della marineria di Pescara, 8 di Giulianova e una decina da Ortona e Vasto. Condivido la proposta di Scordella di chiedere un fermo biologico anticipato e immediato, con il blocco dei pagamenti in modo da tamponare una situazione sempre più insostenibile e resa ancor più gravosa a causa dei ritardi nei pagamenti degli indennizzi relativi al fermo pesca dello scorso anno».