190 milioni per il no a Ombrina, Nuovo Senso Civico: «Il profitto è al di sopra di tutto»

«L’italia si è trovata alla sbarra di un organismo informale, gestito da tre avvocati commerciali, senza pubblico né possibilità di ricorrere in appello. Una multinazionale fa ricorso contro le politiche di uno Stato, utilizzando corti private sovranazionali più potenti di qualunque tribunale nazionale. Un sistema giudiziario parallelo, quello dell’arbitrato internazionale, reso possibile da oscure clausole inserite negli accordi sugli investimenti che centinaia di paesi del mondo hanno siglato a profusione negli ultimi vent’anni». Commenta così il movimento ambientalista Nuovo Senso Civico, in prima linea nella lotta a Ombrina mare, il maxi risarcimento che l’Italia dovrà dare alla Rockhopper per il no del 2016 alle trivelle in Adriatico, fronte Costa dei Trabocchi.

«È triste che oggi ci si trovi a questo punto ed a dover giustificare una scelta senza la quale la costa abruzzese e la via verde dei trabocchi, non sarebbe quella che è. – dice ancora NSC -Difendiamo la lungimiranza di quella lotta, non solo sul piano della difesa ambientale,  ma anche su quello della scelta del modello economico turistico che oggi è sotto gli occhi di tutti.

Forse molti hanno dimenticato cosa era quel progetto, impattante come pochi, con una raffineria galleggiante estesa quanto due campi di calcio. Invece – si legge ancora nella nota del movimento – un sistema di giudizio puramente commerciale, costringe i governi a rivedere le proprie decisioni politiche, preoccupati di dover pagare penali troppo alte agli investitori scontenti. Creare una corsia preferenziale capace di elevare il privato al di sopra del potere pubblico è rischioso, come oggi constatiamo. Specialmente quando questa corsia preferenziale è un tribunale per gli investimenti dove gli stati sono sempre imputati e le udienze si tengono a porte chiuse con un unico codice di riferimento: quello del diritto commerciale internazionale. È avvenuto quello che in un Tribunale Amministrativo Italiano non sarebbe mai accaduto: – conclude Nuovo Senso Civico – l’impossibilità  a far valere l’interesse pubblico di una decisione politica, la sua “necessità” per fronteggiare i cambiamenti climatici o le crisi economiche. Ai tre “arbitri” la questione climatica non interessa affatto e neppure le “legittime aspettative ” di intere popolazioni. Il profitto al di sopra di tutto».

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