Insieme per Cupello, Risposta Civica e comitato civico Officina Cupello definiscono carente il piano regolatore generale in fase di redazione le cui linee guida sono state illustrate a fine aprile dall’amministrazione comunale e presentano le proprie proposte.
I rilievi evidenziati dai gruppi di opposizione e dal comitato riguardano aspetti abbastanza generali considerato che il documento si trova ancora alle battute iniziali.
«Il Prg dovrebbe guardare al territorio – scrivono – Manca una condivisione di sviluppo edilizio coordinato con i vicini comuni di Vasto e San Salvo. Proponiamo di attivare tavoli di concertazione per definire un ruolo attivo per quanto concerne i servizi di trasporto pubblico, l’offerta scolastica, la sanità pubblica e privata; necessità avvertita anche dai residenti di Ributtini e Montalfano.
Mancano poi le previsioni di un centro medico di natura mista pubblico-privata, uno spazio fisico di aggregazione per i giovani, una sala congressi per eventi pubblici e privati che potrebbe essere realizzato nella prevista “sala del gusto e delle tradizioni” all’interno dei locali sotto al parcheggio di piazza 6 ottobre 1962».

«Manca una strategia premiante per il recupero e la valorizzazione del patrimonio edilizio storico relativamente alle tante case vuote e sfitte.
È assente una strategia che garantisca servizi efficienti per la popolosa comunità di Ributtini che ha avuto uno sviluppo edilizio abnorme rispetto alle concrete possibilità. Definire questa località “città nella città” e “area periferica di San Salvo” è affermazione grave che abbandona la contrada al proprio destino senza una precisa idea di valorizzazione e reale coinvolgimento. Non si fa altro che aumentare nei residenti un sentimento di estraneità, sebbene Cupello debba molto a Ributtini, specialmente per i notevole benefici derivati dagli oneri di urbanizzazione» (Di contrada Ributtini e delle sue criticità ci eravamo occupati nei mesi scorsi, leggi).

«Restiamo basiti dalle prospettive riguardanti Montalfano, nei fatti bloccata dall’imperante presenza dell’impianto di stoccaggio di metano della Stogit. A fronte delle generiche misure perequative c’è bisogno di azioni più evidenti e concrete di compensazione ambientale, arredo urbano, miglioramento della viabilità, creazione di spazi aggregativi anche con un recupero dei locali dell’ex scuola elementare. Tutto ciò da finanziare con interventi diretti della Stogit Spa e finanziati con parte delle royalties derivanti dalle annuali rimesse nel bilancio comunale. Chiaramente, per quei privati che patiscono il conseguente blocco edilizio, vanno individuate compensazioni alternative».

«Evidenziamo forti perplessità sulla previsione riguardante la mai utilizzata area artigianale di via Aragona. Essendo stata urbanizzata, andrebbe destinata alla creazione di un centro polisportivo coperto da realizzare anche col concorso di finanziamenti privati.
L’ampia area dell’abbattuta ex scuola elementare “Luciano Mastronardi”, infine, non può essere destinata solo a un area verde, seppur questa sia utile e necessaria. Andrebbe abbinata anche a un centro aggregativo per anziani; aspetto che, prima con un pubblico concorso di idee e poi con il ricorso anche a finanziamenti privati, avrebbe potuto determinare una riqualificazione dello stabile in luogo della totale demolizione. La cubatura ivi esistente può essere ancora recuperata e utilizzata per la suddetta finalità, oltre che per ospitare strutture ricettive per bambini e giovani».