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“Ributtini dimenticata”: se il rapido sviluppo non è accompagnato da un’adeguata urbanizzazione

1 Marzo 2023
in Cronaca
Cupello
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Una comunità che cresce ininterrottamente da anni, ma che non è accompagnata da un’urbanizzazione altrettanto veloce. Parliamo di Ributtini, popolosa contrada che sorge nel punto di incontro di tre confini: Cupello (da cui dipende amministrativamente), San Salvo e Vasto.
220 famiglie circa, oltre 400 residenti distribuiti in un ampio fazzoletto di terra, Ributtini si sta trasformando in una zona residenziale fatta soprattutto di ville unifamiliari e, in costruzione, di villette a schiera, ormai lontano ricordo di quando c’erano solo alcune case sparse. Le ragioni della crescita si possono spiegare nella capacità di quest’area di rispondere alle esigenze di spazio e tranquillità – basti pensare che la densità della popolazione sansalvese è di 999,39 abitanti per chilometro quadrato, quella cupellese di 97,56 ab./km² – pur non allontanandosi dai centri più grandi (la contrada è una prosecuzione di San Salvo raggiungibile da via di Palmoli) e dal lavoro. Tale espansione contribuisce al bilancio demografico attivo cupellese e rientra in quell’unica macro area (insieme a Vasto e San Salvo) a essere cresciuta negli ultimi 70 nel Vastese. Ma un così rapido sviluppo non è esente da criticità, anzi.

Nella seguente immagine Ributtini al centro dei tre confini: in blu il territorio di Cupello, in rosso quello di Vasto, in verde San Salvo. In viola il perimetro della contrada

Per accendere i riflettori su questa realtà è nato anni fa il comitato ProRibuttini che ha raccolto l’invito di accompagnarci tra le strade senza nome ma distinte da un numero (Traversa 1, 2, 3 ecc.). Sembra San Salvo, ma non è San Salvo, e la lontananza dal centro di comando di riferimento – il municipio di Cupello dista quasi 9 chilometri, quello sansalvese 2,7 – è additata tra le principali cause delle mancanze: distanza intesa anche come difficoltà per un comune di neanche 5mila abitanti di gestire un territorio molto ampio (48,02 km² contro i soli 19,51 km² di San Salvo).
«Abbiamo incontrato l’amministrazione più volte – raccontano dal comitato – tanti gli impegni presi, pochi quelli portati a termine».

SENZA MARCIAPIEDI – Oggi Ributtini è un cantiere aperto per le abitazioni private in costruzione, ma non per i lavori necessari al patrimonio pubblico. L’emblema è la strada principale che da via di Palmoli permette di addentrarsi nella contrada. Segna il confine con Vasto, non è in buone condizioni, e, come è facilmente immaginabile, quando di padroni ce ne sono due, è ancor più difficile far partire i lavori.
Su questa strada (così come in tutte le traverse e in un lungo tratto della Provinciale che porta a San Salvo) mancano persino i marciapiedi, «Ci hanno sempre detto che metà della strada è di Vasto, ma sistemassero intanto il lato cupellese». Non ci sono, però, solo le strade ammalorate, alcune sono ancora in pietrisco (ad esempio la seconda traversa di via di Palmoli).

La strada che fa da confine con Vasto

Numerosi poi i pali inclinati o ammaccati: dell’Enel, del telefono, dell’illuminazione pubblica, della segnaletica verticale, nessuno sfugge al triste e comune destino. «Mesi fa – raccontano i residenti – è caduto un cartello che indicava la nostra traversa. Nonostante le segnalazioni non è mai stato riposizionato, anzi è sparito. Sappiamo che alcuni pali (Enel e telefono) sono di competenza delle varie società, ma è il Comune che dovrebbe pressarle per farli sistemare».
Su queste strade opera la spazzatrice, «ma il servizio non è svolto con regolarità». Sempre in tema di igiene e rifiuti «c’è un servizio di ritiro degli ingombranti, ma non sappiamo dove conferire gli scarti edili, così c’è chi, sbagliando ovviamente, li abbandona nella vegetazione.

Uno dei pali inclinati

ACQUA: O TROPPO POCA O TROPPA – L’acqua, altro grande classico comune a tutto il Vastese. Quella potabile, soprattutto in certi periodi dell’anno, scarseggia. Ributtini da anni soffre gravissime e prolungate interruzioni: «Soprattutto d’estate, le chiusure programmate ci penalizzano: le poche ore di apertura non sono sufficienti per riempire condotte e serbatoi così alla nuova chiusura siamo ancora senz’acqua dal giorno prima. Anche in questo caso è il Comune che dovrebbe farsi sentire con la Sasi così come per le fogne che sono insufficienti».
L’acqua però può essere anche troppa, cioè quando piove e non trova sbocchi per defluire. Il comitato indica la totale assenza di cunette e scoli che, durante le piogge, trasforma le strade in fiumi pieni dell’acqua che scende copiosa dalle colline circostanti spazzando via il pietrisco dei vialetti d’accesso delle abitazioni o delle carreggiate non finite.

Lo “storico” serbatoio idrico

OCCHIO NON VEDE – Altro tasto dolente è quello della sicurezza. I residenti lamentano un’illuminazione non all’altezza, pur se incrementata ultimamente. La contrada è entrata ripetutamente nel mirino dei ladri. Non c’è una telecamera pubblica. Il consigliere comunale del gruppo di opposizione Insieme per Cupello, Michele D’Alberto, qui residente, sta organizzando una petizione per realizzare un progetto di massima già presentato nel 2019 per l’implementazione di un sistema di videosorveglianza.

LUOGO NON LUOGO – Ributtini oggi per dimensioni e abitanti è un paese nel quale l’assenza di servizi si accompagna a quella di luoghi di socialità che lo renda tale a tutti gli effetti. L’unico punto aggregativo è il bar Adria accanto al quale ci sono l’unica area giochi – di ridotte dimensioni – per bambini, un distributore di acqua potabile e i cassoni per la raccolta di abiti usati. Unica è anche la piazza in cemento, intitolata a San Francesco d’Assisi, che annualmente ospita la festa della contrada: un paio di panchine, la statua del Santo coperta da una struttura in metallo.

Accanto alla piazza c’è uno spazio verde, delimitato da staccionate, incolto con alcune giovani piante di alloro. «La contrada – ci spiega il comitato – è divisa in comparti edificabili. In ogni comparto è stata individuata un’area verde che resta al Comune. In questa l’amministrazione e i bambini delle scuole hanno piantato gli allori per la Festa dell’albero, ma poi non c’è stata manutenzione». Non c’è un campo polivalente nel quale praticare sport senza dover recarsi a San Salvo, chi vuole passeggiare lo deve fare in mezzo alle strade a causa dell’assenza di marciapiedi.

Particolare della piazza

SAN SALVO – Chi vive qui (escludendo i nuclei storici di radici cupellesi), per ragioni di estrema vicinanza, si sente appartenente a San Salvo (oltre al fatto di aver deciso di trasferirsi, in numerosi casi, proprio dalla città limitrofa), ma senza poterne usufruire pienamente dei servizi.
Il Comune di Cupello, ad esempio, mette a disposizione lo scuolabus per i propri plessi. Differente il discorso per le altre necessità di spostamento verso San Salvo durante il giorno: «Chi non guida, come gli anziani, è costretto ad aspettare un famigliare o un amico che lo accompagni in auto. Basterebbe un servizio navetta con qualche corsa durante il giorno in modo da permettere a tutti di essere indipendenti per recarsi a San Salvo per la spesa o altri servizi».
Da residenti di Cupello, gli abitanti di Ributtini non possono usufruire delle tariffe agevolate destinate ai sansalvesi. Un esempio è quello dei parcheggi al mare durante l’estate: «Per noi le tariffe sono quelle dei turisti. Non chiediamo un trattamento da residenti sansalvesi, ma almeno una riduzione. In passato, abbiamo provato a parlarne con alcuni assessori, ma poi non se ne fece nulla».

L’annuale festa dedicata a San Francesco d’Assisi

Destinati alla soluzione di alcune delle criticità elencate e, in generale, al miglioramento della qualità della vita in aree marginali come Ributtini, ci sono importanti fondi Pnrr e ministeriali per la rigenerazione urbana. Cupello, lo scorso anno, ha partecipato come sede dell’eventuale centro di coordinamento e programmazione de Le vie della cultura sono infinite insieme ad altri 17 Comuni. Il progetto non è rientrato tra quelli finanziati (leggi) e, comunque, non avrebbe riguardato questa zona dimenticata che reclama maggiore attenzione.

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Antonino Dolce

Antonino Dolce

Vicedirettore di Chiaro Quotidiano. Laureato in Comunicazione linguistica e multimediale, da sempre ho la passione per giornalismo e libri, due settori che, nel corso degli anni, si sono trasformati nei miei ambiti professionali. Ambiente, lavoro, politica e un pizzico di opere incompiute sono i miei argomenti preferiti ai quali si aggiunge l'attenzione riservata alle vicissitudini dei piccoli comuni che caratterizzano il nostro territorio. Sono uno dei fondatori della testata.

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