«Le concessioni balneari assegnate con avviso pubblico non sono soggette alla scadenza del 2024», quindi la Regione Abruzzo approvi «una legge che sia di supporto» ai Comuni.
Giuseppe Tagliente, ex consigliere regionale, torna a sollecitare «Regione e Comuni ad intervenire nella complessa e sempre più intricata materia delle concessioni balneari per segnalare alla loro attenzione la possibilità di far concretamente valere le potestà di cui sono destinatari alla luce delle sentenze emesse dal Tar Bari. Con le recenti pronunzie 553/2024, 565/2024 e 566/24 la magistratura amministrativa pugliese ha infatti ritenuto legittime e coerenti con i principi europei contenuti nella direttiva Bolkestein, le concessioni balneari sino al 2023, come previsto dalla legge 145/2018, se rilasciate a seguito di un avviso pubblico [LEGGI]».
«Di talchè i Comuni che anche in Abruzzo hanno adottato analoghe procedure di assegnazione, cioè con tanto di pubblicazione sull’albo pretorio, dovrebbero garantire ai concessionari l’esclusione dalla scadenza al 31.12.2023 o al 31.12.2024 e consentire loro la pienezza d’esercizio del titolo concessorio. Sulla stessa lunghezza d’onda dovrebbe, a mio sommesso avviso, muoversi anche la Regione con una legge che sia di supporto all’operato dell’ente locale concedente. La circostanza non è di poco conto perché potrebbe consentire di uscire da un’impasse», ricorda Tagliente, «che dura dal 2006 e ridare fiato e speranza alla categoria dei balneatori che vive l’ambascia di non poter neanche immaginare quale sarà il suo destino».