Chiara Palmieri, di Vasto, è ricercatrice all’Università di Brisbane, dove dirige la ricerca della School of veterinary. Per Chiaro Quotidiano le sue Cartoline dall’Australia. Per raccontarci un luogo geograficamente lontano, ma idealmente vicino per migliaia di abruzzesi che dall’altra parte del mondo hanno i loro parenti, emigrati dall’Italia decenni fa o di recente per conquistare il loro futuro.
Non si può mai stare tranquilli in questa parte del mondo… bisogna fare attenzione agli squali, alle meduse mortali, ai serpenti… e anche ai coccodrilli.
Eh si, l’Australia è il paese dei coccodrilli… in realtà c’è una fascia costiera nel nord dell’Australia che è proprio detta Croc Country. Si estende da Broome in Western Australia fino a Rockhampton nel Queensland e per 200 km nelle aree interne e rappresenta l’habitat ideale per i coccodrilli. Nessuna zona del Croc country può essere considerata crocodile-free! Nella maggior parte dei fiumi del Croc country possono esserci 5 coccodrilli per ogni chilometro. Si possono trovare nei fiumi, torrenti, zone paludose, lagune…e anche nell’oceano e vicino alle spiagge, soprattutto dopo alluvioni e inondazioni. Per questo, ci sono raccomandazioni specifiche per essere croc safe quando si nuota, si fa campeggio o si va a pescare.
In Australia, ci sono sia i coccodrilli di acqua dolce che d’acqua salata. Differenze principali? Quelli di acqua salata possono essere molto lunghi (anche fino a 7 metri) e sono molto aggressivi.
Tra il 1945 e il 1970, i coccodrilli venivano cacciati per la loro pelle e la loro pericolosità tanto che la popolazione stimata nel 1970 arrivò ad essere di solo 3000 animali in tutta l’Australia. Da allora, sono considerati specie protetta e questo ha permesso di aumentare il numero di coccodrilli di acqua salata fino a 100.000-200.000 e quelli di acqua dolce a circa 100.000.
Il coccodrillo è come la nebbia… c’è ma non si vede! Dicono che se non vedi un coccodrillo, non significa che non ce ne sia uno nelle vicinanze.
