«Unione Vasto-San Salvo, nel 2074 se ne parlerà ancora. E anche di quel referendum impossibile»

Di cosa parliamo – A poco meno di cinquant’anni dal Piano Kurokawa (articolo e video), torna d’attualità il tema della fusione tra Vasto e San Salvo. Unire i due comuni: il dibattito si innesca nuovamente proprio mentre, 70 chilometri più a nord, Pescara, Montesilvano e Spoltore hanno deciso che nel 2027 diventeranno un unico comune. Abbiamo chiesto un parere allo storico Luigi Murolo.

Luigi Murolo

30 aprile 1974. Ormai quasi giunti al cinquantesimo anniversario. Nell’aula consiliare del Comune di Vasto l’arch. Kisho  Kurokawa presentava il famoso piano intercomunale Vasto-San Salvo. Cinquant’anni dopo? Il confine corre ancora lungo il torrente Buonanotte e via Circonvallazione di San Salvo. Per quale motivo? Solo per dire: un vero peccato. Sarebbe stata tutta un’altra storia!

Su quest’ultimo punto siamo tutti d’accordo: sarebbe stata tutta un’altra storia! Ma la storia è quel che è. E da questa semplice – anzi banale – osservazione occorre iniziare.

Kisho Kurokawa (terzo da destra) a Vasto con la delegazione giapponese. Il primo da sinistra è il sindaco, Nicola Notaro, accanto a lui l’ambasciatore giapponese, Harunuci Takeuci. Il secondo da destra è l’on. Giuseppe Spataro (foto dall’archivio della famiglia Notaro)

Due esempi. Il primo. In vista di questa ipotesi, la stazione di Vasto è stata soppressa così come quella di S. Salvo. La nuova, posta lungo la Statale 16. Con quale risultato? Che i pendolari usano la stazione di Punta Penna con gravi difficoltà di parcheggio per automobili

Il secondo. Il nuovo Ospedale in località Pozzitello di Vasto. Dopo cinquant’anni, ancora oggi si dice: favorisce S. Salvo.

Forse non tutti lo sanno. Ma la superficie territoriale di Vasto è di kmq. 71,35. Quella di San Salvo, kmq. 19,7.

Non solo, entra anche nel territorio di quest’ultima città. Da qualche parte, Vasto un ospedale che risponde a tale requisito dovrebbe pur realizzarlo. E anche se non è comparabile, si deve pur riconoscere che il Villaggio SIV è stato costruito in prossimità del confine. Già! Qualcuno dirà: è funzionale a San Salvo perché la Siv si trova in questo territorio. Ma quanti sanno che la Siv dista circa trecento metri in linea d’aria dal territorio di Montenero di Bisaccia che è esteso ben 93,32 kmq. Ben 21,97 kmq. in più di quello di Vasto. Ma sta in Molise. E quanti sanno che ci troviamo in un’area di confine regionale? Con la Statale 650 che raccorda Abruzzo e Molise?

Considerazioni che non valgono nulla! Da cinquant’anni nulla è cambiato!

Ma perché Pescara e Montesilvano si sono unificate?

Pescara ha una storia a riguardo. L’unificazione con Castellammare Adriatico nel 1927 con sede della nuova provincia di Pescara ritagliata dalle province di Chieti e Teramo. Dal 2027, Pescara (con Montesilvano e Spoltore). Questa nuova entità è stata favorita da una precedente conurbazione. Difficile da identificare il punto di congiunzione tra i due comuni. L’uno continuava nell’altro senza interruzione. Si trattava di ratificare solo l’esistente. Con un referendum consultivo. Ma a Vasto nemmeno questo è possibile svolgere. Attenzione! lo Statuto comunale teoricamente lo prevede. Ma manca il regolamento attuativo! Dunque, ce n‘est pas possible! direbbero i francesi!

Cosa accadrà il 30 aprile 2074? Che qualcuno tirerà fuori dal cassetto dopo un secolo l’ammuffito piano Kurokawa e dirà: certo, la stazione di Vasto-San Salvo deve migliorare. Non è possibile che a Punta Penna i pendolari facciano a botte per trovare un parcheggio utile. Per l’ospedale occorrerà ancora qualche chiarimento se è meglio ampliare l’esistente oppure localizzarlo in località Pozzitello.

Che cosa significa? Che salverà i viventi solo la variabile del decremento demografico (Vasto, 41.283 ab. [2017], 40.694 [31-7-2023]; San Salvo 20.055 ab. [2017], 19755 ab. [31-7-2023]).

In caso contrario, chi vivrà, vedrà. Perché, come diceva la canzone, Noi non ci saremo!

Luigi Murolo

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