Dal Comune di Vasto arriva l’ok alla pulizia del Buonanotte. Nel torrente rifiuti e anche una bici

Il servizio Ambiente, Ecologia e Sanità del Comune di Vasto ha espresso parere favorevole allo screening di incidenza ambientale per l’intervento di riapertura delle sezioni di deflusso e pulizia dell’alveo del torrente Buonanotte. La richiesta di autorizzazione è stata presentata dal Comune di San Salvo il 6 giugno scorso, l’8 agosto la documentazione è stata pubblicata online per eventuali osservazioni da presentare entro 30 giorni (non ne è arrivata nessuna).

Si intravede il ponte della Statale 16

La vicenda è quella del torrente che segna il confine tra Vasto e San Salvo e che nel 2015 esondò causando importanti danni a San Salvo Marina e nei camping in territorio vastese. Allagamenti simili si sono ripetuti nel 2017, ma dalla portata minore. In quello stesso anno l’alveo del torrente è stato poi pulito per la prima volta in 60 anni.
Dopo circa 8 anni il corso d’acqua appare nuovamente invaso da vegetazione e detriti, circostanza che già un anno fa preoccupava amministratori e cittadini [LEGGI]. La Regione per questo intervento ha stanziato 100mila euro.

L’allagamento del 2015

Proprio nella documentazione allegata allo screening si legge che «la causa della esondazione del torrente Buonanotte è stata la riduzione della sezione idraulica per il notevole deposito nell’alveo di detriti e crescita di alberi e vegetazione varia che hanno ostacolato il deflusso delle acque di piena» e che «è necessario intervenire con nuovi lavori di manutenzione del canale, a scongiurare il rischio che nuove esondazioni possano ripresentarsi. L’intervento è necessario anche a evitare impatti diretti derivanti da nuove esondazioni del torrente Buonanotte proprio sulla ZSC nonché Riserva Regionale Controllata “Marina di Vasto”». 

In azzurro il tratto che sarà pulito

L’intervento avverrà all’esterno di siti tutelati e per un tratto di 425 metri: dal ponte del vecchio tracciato ferroviario fino al ponte della SS 16 a valle. Questo vuol dire che l’intervento non interesserà il tratto compreso tra il ponte della Statale 16 e lo sbocco in mare. Negli otto anni passati dall’unica pulizia le piante sono cresciute notevolmente ed è possibile osservare anche alberi all’interno dell’alveo. Immancabili, come sempre, i rifiuti. Oltre a buste lanciate nella vegetazione, al di sotto del ponte ciclopedonale si nota addirittura una bicicletta.

Nell’alveo anche una mountain bike

I lavori autorizzati prevedono la pulizia per il ripristino della sezione idraulica (ripristino della funzionalità idraulica dell’alveo con rimozione degli ostacoli presenti), la protezione spondale con opere di ingegneria naturalistica (realizzazione di gabbionature con messa a dimora di talee della vegetazione locale), la creazione di accessi e strade di servizio in terra battuta per permettere ai mezzi meccanici di raggiungere l’alveo. Per quanto riguarda la vegetazione, è prevista «l’asportazione selettiva delle essenze arboree e arbustive sviluppatesi all’interno dell’alveo artificiale, pericolanti e debolmente radicate; asportazione della vegetazione infestante. Il progetto prevede, altresì, la messa a dimora di talee di essenze tipiche della zona a scopo di rinaturalizzazione delle gabbionature. (Salix spp., Fraxinus spp., Populus spp)».

Questo tratto non sarà pulito

L’intervento è stato autorizzato con due prescrizioni: azioni di mitigazione che consistono nell’utilizzo di mezzi leggeri e in modalità di intervento meno invasive possibile; provvedere a mettere a conoscenza l’ente gestore del giardino botanico mediterraneo, nonché la Soc. coop. Cogecstre, affidataria della gestione della Riserva Regionale “Marina di Vasto”, delle date e degli orari di esecuzione dei lavori al fine di consentire la supervisione dei lavori.
Nel 2017 (quando la pulizia riguardò anche il tratto finale fino al mare), i detriti furono depositati all’interno del Sic “Marina di Vasto” e furono sequestrati dalla guardia forestale. Per quanto riguarda gli scarti, si legge: «Il materiale inerte verrà prelevato e inizialmente depositato lentamente in loco, allo scopo di evidenziare l’eventuale presenza di specie animali rare o protette, censite o meno nella ZSC IT7140109. Anche le essenze asportate verranno temporaneamente depositate in loco allo scopo di renderle eventualmente disponibili per il trapianto altrove».

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