Rigenerazione e “limiti al cemento”: cosa prevede il “Progetto speciale” per la Costa dei Trabocchi

Il Progetto Speciale Territoriale della Costa dei Trabocchi muove i primi passi. Annunciato dalla Regione nei mesi scorsi (leggi), il progetto prevede una serie di interventi per la salvaguardia e lo sviluppo dell’ampia zona costiera attraversata dalla Via Verde e per il suo raccordo con l’entroterra.
L’11 maggio scorso – prima quindi del blackout dello Sportello Regionale Ambiente – il comitato di coordinamento regionale ha affrontato alcuni degli aspetti autorizzativi dell’articolato progetto.

L’obiettivo prioritario è quello della rigenerazione ambientale e paesaggistica del territorio costiero partendo dalla fruizione e manutenzione della via verde. Al di là degli aspetti autorizzativi – gli interventi previsti a Vasto, Rocca San Giovanni, Torino di Sangro e Ortona dovranno passare dalla Valutazione di Incidenza Ambientale – è stata l’occasione per conoscere nel dettaglio quanto previsto su quella costa dei Trabocchi salita ultimamente agli onori della cronaca internazionale grazie alla vetrina del Giro d’Italia.

Gli interventi del Progetto Speciale Territoriale

Innanzitutto, si parte dal potenziamento e la tutela di Via Verde e Corridoio verde. Oltre alla vegetazione che fa da cornice alla pista ciclabile (che sarà soggetta a manutenzione), sono individuati:
Verde di eccellenza paesaggistica: porzioni di paesaggio modificati o poco modificati in cui sono favorite azioni di salvaguardia e valorizzazione ambientale e paesaggistica.
Verde trasformato: aree di risulta, zone modificate dalle precedenti attività dell’ex demanio ferroviario. Qui sono previsti interventi per la fruizione degli spazi aperti pertinenti alle ex stazioni.
Verde costruito: edifici dell’ex compendio ferroviario. Questo è un punto di cui si discute da tempo (soprattutto sulle ex stazioni) che prevede la rifunzionalizzazione dei beni per la promozione del territorio.

La vecchia stazione di Vasto Marina

Strettamente connesso al “Verde costruito” c’è la creazione degli Hub della Costa dei Trabocchi, cioè l’acquisizione delle quattro ex stazioni ferroviarie per trasformarle in stazioni di accoglienza turistica.

Strada panoramica della Costa dei Trabocchi SS 16 Adriatica: questo intervento passa per la messa in sicurezza del tratto Ortona porto-Vasto Marina, cioè con l’adeguamento delle aree di sosta panoramiche e di attraversamenti e accessi al mare.

Ospitalità diffusa: riguardo a questa linea di intervento, si legge «recupero e valorizzazione dei borghi a mare, dei centri storici e dei borghi agricoli. Valorizzazione del capitale umano locale: sono favorite le azioni per la costituzione di forme di coesione sociale».

Percorsi trasversali alla linea di costa: altro punto di cui si discute da tempo, ovvero la connessione costa-entroterra che finora non è mai stata attuata. Nel progetto vengono citati, quali percorsi da sfruttare: Sangritana (recupero e valorizzazione del vecchio tracciato ferroviario e dei relativi caselli, rigenerazione di una infrastruttura viaria preesistente vocata alle esperienze di attraversamento lento), Linea Gustav, Bosco di Don Venanzio.

Pescaturismo e diportismo: valorizzazione degli attracchi e rimessaggio di piccole imbarcazioni e trabocchi.

Aree Protette (Sic e Riserve Regionali): con questo intervento si mira alla valorizzazione e alla messa a sistema delle numerose aree protette. con, tra gli altri, la realizzazione di strutture dedicate all’accesso e alla fruibilità controllata delle aree di valore ambientale e paesaggistico.

Nel successivo punto si inserisce un concetto importante che è quello del limite alla cementificazione (da vedere poi come sarà attuato in termini pratici). Per quanto riguarda la fascia costiera compresa tra mare e collina già caratterizzata da zone urbanizzate saranno favoriti «interventi di recupero e valorizzazione del patrimonio edilizio esistente, di limitazione della nuova edificazione, di salvaguardia dell’ambiente naturale e delle autenticità storiche e culturali presenti. Sono favoriti gli interventi di recupero e riuso degli antichi tracciati pedonali e le pratiche d’uso correlate all’agricoltura tipica degli ambiti costieri e retrocostieri. È favorita inoltre la realizzazione di zone di rispetto tra aree protette e paesaggio rurale di contesto con zone di transizione tra la natura protetta e le aree antropizzate e corridoi ecologici».

Infine, la valorizzazione e rigenerazione del paesaggio agricolo costiero: tutela e salvaguardia delle aree caratterizzate dalla presenza del vigneto specializzato, dell’oliveto, del seminativo arborato e del frutteto. Limitazione della frammentazione delle aziende agricole e della parcellizzazione del territorio. Limitazione delle forme di alterazione del paesaggio rurale e storico-culturale-artistico costruito.

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