Nelle province di Chieti e L’Aquila più pensionati che lavoratori

Nelle province di Chieti e L’Aquila ci sono più pensionati che lavoratori. Il dato emerge da un’analisi del Sole 24Ore, che fotografa l’andamento demografico italiano: un saldo negativo che riguarda 39 province e che rischia di avere pesanti effetti sul sistema pensionistico. Il dato statistico emerge soprattutto dalle regioni centro-meridionali ed è il risultato della bassa natalità derivata soprattutto dalle condizioni economiche delle famiglie.

Si tratta di una delle conseguenze della crisi demografica e del progressivo invecchiamento della popolazione. In Italia attualmente l’età media è di 48 anni, la più alta tra i 27 Paesi dell’Unione europea, la cui media si attesta a 44,4. Nello Stivale gli over 65 rappresentano il 37,5 per cento della popolazione, in base ai numeri diffusi a febbraio da Eurostat, l’ufficio statistico dell’Ue.

Nel rapporto tra pensionati e occupati, in 39 province (il 37 per cento del totale) è ormai stata sfondata la soglia della parità. Succede in quasi tutte le province più grandi del Sud, a cominciare da Reggio Calabria, dove ci sono 67 lavoratori attivi ogni 100 pensionati. In controtendenza Bari (102 occupati ogni 100 pensionati), Matera (105) e Barletta (111).

Oltre a Chieti e L’Aquila, le province in cui i pensionati sono più degli occupati sono Catanzaro, Crotone, Vibo Valentia, Lecce, Cosenza, Caltanissetta, Oristano, Taranto, Terni, Nuoro, Isernia, Benevento, Palermo, Campobasso, Agrigento, Potenza, Trapani, Biella, Enna, Ancona, Rieti, Catania, Perugia, Ferrara, Siracusa, Imperia, Ascoli Piceno, Vercelli, Rovigo, Avellino, Asti, Salerno, Savona. Solo sette al Settentrione, le altre al Centro o a Sud Italia, dove pesa lo spopolamento dovuto alla mancanza di lavoro e all’emigrazione di tanti giovani tra i 25 e i 34 anni.

Chieti

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