Giovanni Paolo II, a Termoli una settimana di eventi, San Salvo non pervenuta: «Il Santo dimenticato»

Una giornata storica, così eccezionale da segnare per San Salvo «un prima e un dopo». Il sindaco Emanuela De Nicolis così ha definito, ieri, il 40° anniversario della visita di Giovanni Paolo II agli operai di Magneti Marelli e Siv in un post sulla pagina Facebook del Comune di San Salvo. Un evento unico e irripetibile e un messaggio, quello del Papa ai lavoratori, ancora attuale: caratteristiche che evidenziano con forza l’assenza di commemorazioni e appuntamenti per ricordare quella pagina di storia relegata ieri a un paio di post affidati ai social network.

L’allora capo della Chiesa cattolica dopo essere ripartito dalla zona industriale di San Salvo – nella quale, secondo le cronache dell’epoca, c’erano oltre 50mila persone – volò a Termoli dove tenne una funzione religiosa in una piazza periferica che oggi porta il suo nome. E proprio nel confronto con la città molisana stride la scelta di San Salvo di non ricordare pubblicamente quella giornata memorabile: a Termoli il Comune, la Diocesi, le parrocchie e le associazioni hanno stilato un calendario di iniziative che occuperà una settimana.

Gli eventi organizzati a Termoli

La completa assenza di eventi a San Salvo pare sia dovuta a una serie di impedimenti che ne hanno reso impossibile l’organizzazione per tempo nonostante dall’ultima commemorazione siano passati 10 anni nel corso dei quali, inoltre, Giovanni Paolo II è stato proclamato Santo dall’attuale pontefice, Papa Francesco (che nei giorni scorsi ha rivolto un messaggio alla città di Termoli). Nel 2013, l’amministrazione guidata dall’attuale presidente del consiglio comunale Tiziana Magnacca, organizzò, insieme alle associazioni, tre giorni di iniziative coinvolgendo anche le industrie. Fu in quell’occasione che venne apposta una targa in ricordo del trentennale in municipio.

Uno dei momenti commemorativi del 2013

Ricordando il messaggio di Giovanni Paolo II ai lavoratori, l’ex assessore Domenico Di Stefano ha sottolineato la magra figura rimediata parlando di «Papa Santo dimenticato»: «Tra amarezza e sconcerto non trovo spiegazione plausibile per la dimenticanza, da parte della chiesa e delle istituzioni di San Salvo […] Ecco, ci aveva lasciato i “compiti a casa” il Santo Padre. Domani presenteremo l’ennesima giustificazione ma, diciamocela tutta, non abbiamo fatto una figura elegante! Potevamo camminare in compagnia di un Ricordo Importante. Perché Ricordare nel profondo è fondamentale per l’identità di ogni persona e di un’intera Comunità».

Per ora il ricordo di San Salvo resta nel campo delle buone intenzioni future, così come scritto dal primo cittadino: «San Salvo ha onorato e onorerà questo ricordo, ancora vivido ed emozionante».

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