«Salvare nel Vastese il lavoro di cui il Papa operaio 40 anni fa ci fece comprendere la dignità»

Nel Vastese «il rischio che corriamo è che se non si mettono ripari in tempi brevi, a forza di sfogliare la margherita, il nostro territorio può rimanere senza quel lavoro che ha permesso a tante famiglie di vivere dignitosamente senza dover emigrare». L’appello è rivolto ai rappresentanti politici del Vastese a ogni livello e di ogni appartenenza. Lo mette nero su bianco Primiano Biscotti, responsabile della Fim-Cisl Chieti-Pescara, alla vigilia del 40° anniversario della visita di Papa Giovanni Paolo II alla Siv (oggi Pilkington) e alla Magneti Marelli (oggi Denso) di San Salvo.

«Il 19 marzo – scrive il sindacalista – saranno passati esattamente 40 anni da quando papa Wojtyla fece visita allo stabilimento Magneti Marelli, oggi Denso, di San Salvo. Molti di noi non ancora eravamo dipendenti ma nei racconti e nelle immagini di quel giorno si percepisce l’emozione di quelle tute blu che hanno avviato e costruito un pezzo di storia importante del movimento sindacale nella nostra provincia e regione. La Chiesa riconoscerà dopo la sua morte a Giovanni Paolo II la santità, mentre la storia gli attribuirà un ruolo fondamentale per la caduta dei regimi comunisti. Cattolicesimo e lavoro, due pilastri fondamentali accomunati da valori universali che mirano a riconoscere agli uomini e alle donne la dignità che meritano. Risuonano forti le parole pronunciate quel giorno da Papa Wojtyla richiamando le virtù degli abruzzesi “forti e gentili” menzionando e valorizzando l’importanza delle produzioni principali del territorio vastese: agricoltura, industria del vetro e metalmeccanica.

Papa Giovanni Paolo II qualche anno prima, precisamente nell ‘’81 dedicò una lettera enciclica denominata “Laborem Exercens” che mette il lavoro umano come valore fondamentale della società moderna affermando “il diritto di associarsi, cioè di formare associazioni o unioni, che abbiano come scopo la difesa degli interessi vitali degli uomini impiegati nelle varie professioni”. Parole che a distanza di 40 anni sono sempre attuali, anzi in questo periodo di forte crisi devono farci riflettere ancor di più. Le aziende da parte loro non possono solo badare agli utili ma non devono mai perdere di vista il loro ruolo sociale e noi come sindacato dobbiamo concentrarci sulla difesa e tutela del lavoro che la nostra costituzione sancisce come diritto fondamentale e valore fondante della nostra cara Italia. Per quanto riguarda la politica, non volendo sfociare in sterili polemiche, ma solo a titolo costruttivo, vorremmo meno parole e più fatti concreti. Ci riferiamo a tutti gli schieramenti politici senza distinzione alcuna.

È vero i tempi sono profondamente cambiati ma – fa notare Biscotti – il dato di fatto è che stiamo vivendo di rendita degli insediamenti industriali portati negli anni ‘70 e il rischio che corriamo è che se non si mettono ripari in tempi brevi, a forza di sfogliare la margherita, il nostro territorio può rimanere senza quel lavoro che ha permesso a tante famiglie di vivere dignitosamente senza dover emigrare. Crediamo che la nostra missione di parti sociali e istituzioni sia proprio quella di seguire e mettere in pratica gli insegnamenti del papa operaio che 40 anni fa visitò il giorno di San Giuseppe artigiano il nostro territorio: affermare la dignità degli uomini attraverso il lavoroil rischio che corriamo è che se non si mettono ripari in tempi brevi, a forza di sfogliare la margherita, il nostro territorio può rimanere senza quel lavoro che ha permesso a tante famiglie di vivere dignitosamente senza dover emigrare».

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