Il portone del palazzo non si chiude: rimane aperto giorno e notte perché la serratura è rotta. Il citofono non funziona, le tapparelle si bloccano. «Quando siamo arrivati abbiamo trovato perfino un buco enorme nel muro», racconta Roberta Bontempo, che con i suoi familiari è stata trasferita dal palazzo pericolante di Punta Penna a una palazzina vicina, anche questa dell’Ater, l’ente che gestisce l’edilizia residenziale pubblica. L’elenco dei problemi che gli evacuati hanno trovato è lungo, compreso il garage stracolmo di rifiuti.
Servizio di Michele D’Annunzio – Video di Nicola Cinquina
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