L’animale simbolo dell’Australia: il koala

Chiara Palmieri, di Vasto, è ricercatrice all’Università di Brisbane, dove dirige la ricerca della School of veterinary. Scrive per Chiaro Quotidiano le sue Cartoline dall’Australia. Per raccontarci un luogo geograficamente lontano, ma idealmente vicino per migliaia di abruzzesi che dall’altra parte del mondo hanno i loro parenti, emigrati dall’Italia decenni fa o di recente per conquistare il loro futuro.

Chiara Palmieri

Ma come… 13 cartoline dall’Australia e non ancora ci parli del koala?

In effetti, quando si parla dell’Australia, la prima cosa a cui si pensa sono gli animali australiani e, primo fra tutti, il koala (come non ricordare il famoso koala del cartone animato Georgie ambientato proprio in Australia?).

Il nome “koala” deriva da una parola coniata dalla tribù aborigena Darug che significa “senza acqua”. Questo perché in realtà loro non bevono ma riescono a stare idratati solo mangiando le foglie di eucalipto che, appunto, sono ricche di acqua, e usando l’acqua piovana che scorre sulle corteccie degli alberi.

Possono arrivare a mangiare anche un chilo di eucalipto al giorno, ma sono dai gusti molto difficili… si cibano solo delle foglie di circa 50 tipi di eucalipto su un totale di 800 e preferiscono le foglie che sono in cima agli alberi più alti perché sono quelle che contengono piu’ acqua e sostanze nutritive.

Cosa fanno i koala tutto il giorno? Dormono, anche per 18-22 ore al giorno. Questo perché le foglie di eucalipto sono scarsamente energetiche e richiedono lunghi tempi di digestione.

Di sicuro sono animali molto carini da vedere, ma provate ad ascoltare il suono di un koala maschio… è davvero sorprendente!

Purtroppo la popolazione dei koala in Australia è in rapido declino con un numero di esemplari stimato intorno ai 50000-60000. Pensate che con gli incendi del 2019-2020 che causarono la scomparsa di 3 miliardi di animali, 60000 erano proprio koala.

Cambiamenti climatici, temperature elevate, malattie (in particolare, la clamidiosi), deforestazione, traumi da impatto con macchine e autocarri sono le cause principali della progessiva riduzione del numero di questi meravigliosi marsupiali.

Per questo negli Stati del Queensland, New South Wales e ACT sono stati ufficialmente dichiarati a rischio di estinzione, con una previsione davvero pessimistica di scomparsa di questi animali entro il 2050, se non si interviene duramente con politiche ambientali efficaci, lotta all’inquinamento e alla distruzione del loro habitat naturale.

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