120 torri eoliche in mare, la Maverick promette idrogeno gratis e benefici per i comuni coinvolti

Compensazioni per i comuni interessati dal progetto. La Maverick srl con un lungo comunicato interviene sul progetto di parco eolico offshore a 25 chilometri dalla costa e assicura che «il Molise diventerà una regione a zero emissioni di CO2, un esempio e portabandiera della transizione ecologica, verde e blu».
Il progetto è ancora tutto da visionare perché ad oggi i dati noti arrivano dall’avviso pubblico per la richiesta di concessione demaniale marittima, ma si preannuncia dalle dimensioni ragguardevoli.

Come emerge dalla nota inviata dalla società afferente al gruppo Green Bridge, il parco eolico costituito da 120 torri galleggianti con aerogeneratori da 236 metri di diametro e potenza unitaria di 15 Mw sarà realizzato dietro le tre piattaforme Rospo Mare A, B e C esistenti dal 1981/1991, «dal punto di vista dell’osservatore posto sulla costa, quindi, risulterà non distinguibile dalle piattaforme esistenti».

I 120 aerogeneratori saranno distribuiti in un’area di 29mila ettari e mezzo suddivisa in due quadranti, una scelta che la Maverick motiva così: «La scelta di suddividere l’impianto in due sezioni ben distinte e separate da un ampio specchio di mare nasce dall’esigenza di creare un’oasi per la riproduzione della fauna marina, dando nuova vita alle attività di pesca in un’area oggi a bassa pescosità» (un effetto collaterale positivo, questo, citato anche nel progetto che riguarda Vasto). Importanti anche i numeri della produzione energetica annunciati, «Si stima una produzione annua pari a circa 5.400.000 MWh, corrispondenti a 3mila ore equivalenti annue, capaci di soddisfare un fabbisogno energetico di circa 1.350.000 famiglie»

Un rendering del modello scelto

La Maverick sottolinea anche lo stretto legame che ci sarà con «la produzione di idrogeno verde che comporterà lo sviluppo di un indotto tecnologico mediante la cessione dell’idrogeno a tutta la zona industriale di Termoli, la creazione di stazioni di idrogeno su tutte le vie di comunicazione principali (SS16, A24, Ferrovie del Molise ecc.) e ai Comuni della zona per l’alimentazione dei mezzi di trasporto pubblico, tanto da rendere la costa molisana una ‘Hydrogen Valley’».
Non manca il riferimento, infine, a ricadute occupazionali e altri benefici: «Si prevede in fase di esercizio una struttura occupazionale di decine di addetti provenienti dai Comuni delle zone limitrofe. Per i Comuni coinvolti nel progetto è inoltre prevista una compensazione ambientale con ricaduta nel sociale, prevedendo altresì l’approvigionamento di idrogeno a costo zero per l’alimentazione dei mezzi di trasporto pubblici».

La Maverick ha scelto sicuramente una strada comunicativa diversa da quella della Np Francavilla che intende realizzare un parco eolico davanti la costa vastese e che per ora non si è esposta pubblicamente per via della «fase embrionale» del proprio progetto (anch’esso ancora fermo alla richiesta di concessione demaniale marittima).
Detto questo, nel vicino Molise non si registrano per ora interventi di istituzioni e rappresentanti del territorio, al di là dei comprensibili toni ottimisti della stessa società proponente, le due regioni confinanti sono chiamate a un’attenta valutazione prima di impegnare per 40 anni minimo vastissime aree in mare.

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