«Mettete in gioco la vostra passione e competenza per il futuro di un’Italia migliore»

Fino a domani, domenica 2 ottobre il teatro “F. Fenaroli” di Lanciano ospita l’evento “Mani Visibili” le giornate di economia in ricordo di Marcello De Cecco, il grande esperto frentano di politica monetaria ed economia scomparso nel marzo 2016. In questa importante tre giorni di eventi ed incontri, in cui non è mancato anche il contributo video del Premio Nobel Giorgio Parisi, c’è però spazio anche per le nuove generazioni ed i giovani talenti che in questo particolare e sempre attuale settore del sapere, si stanno mettendo in mostra grazie alla dedizione, allo studio ed anche a quell’entusiasmo che non manca mai soprattutto nei giovani. A loro è infatti rivolto il “Premio Marcello De Cecco” che per l’edizione 2022 è stato conferito ai giovani ricercatori ed economisti Francesco Fiore Melacrinis e Dario Chiaiese. Ai microfoni di Chiaro Quotidiano i due giovani professionisti (Francesco ha trent’anni e Dario ventisette) hanno parlato a tutto tondo della loro passione ed amore per gli studi economici ed anche di quelli che potranno essere gli scenari presenti e futuri dell’Italia e dell’Europa tra post pandemia e crisi energetica, problema questo centrale nel simposio frentano.

Inevitabile iniziare la conversazione parlando del riconoscimento che gli verrà consegnato oggi pomeriggio sul palco del Fenaroli, «è sicuramente un grande onore ed un grande piacere essere considerato per questo premio – afferma Chiaiese – è un qualcosa che sarà sicuramente molto importante per la nostra carriera e che ci permette di conoscere nuove figure di grande importanza per il paese: se penso – sottolinea – Dario che in passato questo premio è andato a personalità divenute poi di assoluto livello, non posso non essere che felice». «Per me l’aspetto più soddisfacente -afferma invece Francesco – è che questo premio rappresenta una sorta di riconoscimento per il lavoro e gli studi che abbiamo fatto e che portiamo avanti: significa che quando siamo da soli a lavorare sui nostri libri e computer ed a creare statistiche su statistiche percorriamo una strada giusta ed abbiamo il giusto sprone e le motivazioni per continuare nel nostro percorso». Francesco Fiore Melacrinis si occupa di divergenze regionali tra Nord e Sud Italia nel periodo pre-Unitario, «cerco di capire – sottolinea – perchè il Sud del nostro paese è rimasto arretrato nei confronti del Nord e da quando e per quali motivi è iniziata questa divergenza». Gli chiediamo quindi quale può essere il motivo di questo “gap” che resiste anche nell’Italia di oggi: «i motivi sono svariati, dal capitalismo a quelli di natura istituzionale e culturale, legati ai diversi sviluppi storici che hanno coinvolto le due parti della penisola nell’800: sicuramente il Sud più isolato ha avuto meno possibilità rispetto al Settentrione».

Dario Chiaiese affronta in parte le stesse tematiche del collega però dal punto di vista della ricostruzione del Prodotto Interno Lordo, quindi anche a livello provinciale e regionale: «la mia ricerca – sottolinea Dario – si focalizza sulla ricostruzione del Pil a basso livello per capire quali fossero le differenze nelle varie aree del paese nel dettaglio e quale mix di fattori abbia poi determinato nel lungo periodo, la crescita di una parte piuttosto che dell’altra. Al centro del dibattito mondiale c’è in questo periodo il problema energetico i cui numerosi aspetti sono proprio affrontati durante le giornate di economia a Lanciano, chiediamo quindi ai nostri due interlocutori se questa particolare contingenza storica che stiamo vivendo potrà peggiorare questo disavanzo tra Nord e Sud Italia, o se, anche grazie ai fondi europei ed al PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) si pùò creare l’occasione per provare a sanare, seppur in parte questo storico “gap”. «Sicuramente nei periodi di crisi – afferma Fiore Melacrinis – chi sta peggio soffre di più: le regione più povere sono destinate a subire tutti i disavanzi e i mali che sono alla base della povertà, quindi teoricamente i diversi limiti tendono a peggiorare: grazie al PNRR ci sono però tante nuove possibilità di riscatto anche per il Sud Italia che non c’erano probabilmente da decenni: io – conclude Francesco – sono ottimista. Gli fa eco il collega Dario che sottolinea come «gli shock possono avere effetti veramente imprevedibili sui paesi perchè fanno emergere diverse strutture dell’economia ed in alcuni casi può essere favorita anche una regione povera.

Ancora una volta – sottolinea Chiaiese – l’Italia sarà chiamata ad utilizzare questi fondi in maniera responsabile, con grande cautela e con competenze negli investimenti e non sprecarla con un’ennesima ondata di sussidi a pioggia». In conclusione Francesco e Dario rivolgono un pensiero ai loro coetanei che tra mille difficoltà cercano di coltivare i propri interessi e le proprie passioni: «Non arrendetevi mai – afferma Fiore Melacrinis – continuate a credere sempre in voi stessi anche e soprattutto quando tutto sembra non andare come vogliamo: stiamo vivendo una situazione difficilissima e probabilmente la peggiore degli ultimi cinquant’anni tra pandemia, guerra, crisi energetica ed eventi climatici, ma io credo che abbiamo alle spalle migliaia d’anni di storia: l’uomo ha superato tante sciagure e problemi perchè credo che l’essere umano sia destinato a sopravvivere: affermate sempre voi stessi e non mollate mai». «Io – afferma Chiaiese – mi sento di dire che il mondo della ricerca è sicuramente molto difficile e richiede tanti sacrifici non garantendo spesso nulla di concreto: però se la passione e la voglia sono forti, il nostro è un lavoro veramente nobile: ma ogni cosa se fatta con fede, passione e competenza, può rappresentare un elemento fondamentale per tenere il nostro paese nella cerchia delle nazioni che davvero contano nel mondo. La nostra Italia – conclude – Dario si afferma secondo la Costituzione proprio sul lavoro che noi facciamo a diversi livelli, in diverse categorie ed ognuno con la sua specializzazione».

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