Settant’anni fa la medaglia d’oro del presidente Einaudi per gli Eroi Ottobrini

Ci sono date destinate a restare impresse per sempre nella storia e nella memoria di un popolo e di una città, giornate in cui la solennità del ricordo raggiunge il massimo dell’emozione… e dell’attesa. Il 25 settembre 1952 tutta la città di Lanciano era in fermento perché da un momento all’altro sarebbe giunto ad onorarla un personaggio importante: il presidente della Repubblica Luigi Einaudi era in viaggio verso l’Abruzzo  da Roma per una nobile motivazione e per rendere il giusto e meritato riconoscimento non solo a quei giovani ragazzi passati poi alla storia come “Eroi Ottobrini”, ma ad una intera città che col sangue e con grande sofferenza aveva resistito con forza e determinazione alla violenza ed all’arroganza dell’occupazione nazista scrivendo una delle pagine più encomiabili della Resistenza. La mattina del 25 il treno presidenziale arrivò alla stazione di San Vito Chietino per accompagnare la più importante carica istituzionale a Lanciano, dove a seguito di una solenne cerimonia avrebbe appuntato sul gonfalone della città la Medaglia d’Oro al Valor Militare.

Ad attendere l’arrivo del presidente, giunto per l’occasione insieme al ministro Giuseppe Spataro (originario di Vasto) vi erano sul selciato di piazza Plebiscito, i rappresentati delle Forze dell’Ordine, i membri delle associazioni combattentistiche e l’allora sindaco Guido Lotti. Tra la numerosa folla, lontano dai clamori del momento, non mancavano i visi, i volti e gli sguardi di chi in quel triste 1943 aveva vissuto in prima persona il sacrificio di Trentino La Barba e di quei ragazzi che nonostante la barbarie e la violenza degli occupanti non avevano voluto né tradire né piegarsi. Quel 25 settembre fu un giorno che la città, settanta anni dopo ricorda ancora e la cui memoria viene tramandata generazione dopo generazione: sul palco allestito per l’occasione in piazza Plebiscito e dinanzi al Monumento ai Caduti venne recitata la motivazione per cui da allora, Lanciano può fregiarsi di questo importante riconoscimento:

«Forte città dell’Abruzzo, di nobili tradizioni patriottiche e guerriere, insofferente di servaggio, reagiva ai soprusi della soldataglia tedesca con l’azione armata dei suoi figli migliori. L’intera popolazione, costretta ad assistere in piazza al martirio di un cittadino, valoroso combattente, legato ad un albero, accecato e trucidato per ammonimento ai civili, sorgeva in armi. Combattevano i cittadini per molte ore, subendo perdite ed infliggendone di ben più gravi e, per aver ragione della resistenza, il nemico doveva impegnare numerosi battaglioni, mezzi corazzati, artiglierie. Esempio di civiltà al barbaro invasore che trucidava i colpiti, gli abitanti curavano con umana pietà i nemici feriti. Sottoposta prima ad atroci rappresaglie, poi alle dure azioni di fuoco degli alleati, infine ai massicci bombardamenti dei Tedeschi, la Città di Lanciano, presa nella linea del fronte, subiva radicali distruzioni mentre più di cinquecento abitanti perdevano la vita. Per nove mesi di dure prove la popolazione di Lanciano forniva valorosi combattenti per la lotta di liberazione, sosteneva la resistenza, dava tutta nobile esempio di patriottismo e di fierezza».

Successivamente il presidente che, dopo aver lasciato la sua corona al Monumento ai Caduti percorse le strade di Lanciano, per giungere fino al piazzale dedicato ai Martiri del VI Ottobre, arrivando poi al Palazzo Comunale per i saluti istituzionali, senza farsi mancare una veloce visita al centro storico ed alla chiesa di Santa Maria Maggiore dov’è conservata l’elegante croce processionale di Nicola da Guardiagrele, capolavoro dell’oreficeria quattrocentesca. Lo stesso presidente Einaudi commentò così quella sua storica visita: «Lanciano ha veduto coronati del massimo riconoscimento la condotta eroica e gli immani sacrifici sostenuti dai suoi figli per la causa della libertà. Fiero di essere stato io stesso così intimamente partecipe del solenne rito mi inchino ancora una volta ai gloriosi caduti di Lanciano rinnovando alla popolazione tutta il mio ammirato saluto e augurio di un sereno e prospero domani».

Un’interessante testimonianza di quella giornata ci arriva direttamente dall’archivio dell’Istituto Luce di Cinecittà di Roma: nel video La Medaglia d’Oro alla Città di Lanciano sono riportate le immagini e le riprese originali di quegli storici momenti.

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