La grande ritirata: pochi candidati del Vastese, ma Vasto è già sicura di avere un senatore

Da settimane la girandola dei nomi roteava vorticosamente. Poi si è fermata. Dalla corsa a salire sul treno della politica che conta alla grande ritirata il passo è stato breve. Più del previsto. Nell’inedita campagna elettorale d’agosto, le liste rivelano che sono solo quattro i candidati del Vastese alle elezioni politiche del 25 settembre. Quattro candidati su 12 liste presentate in Abruzzo. Sono Etelwardo Sigismondi (Fratelli d’Italia), Carmela Grippa (Movimento 5 Stelle), Sabrina Bocchino (Lega) e Gaetano Fuiano (Azione). Eppure, tra smentite e mezze conferme, più di qualcuno ci sperava. Ma poi, alla stretta finale, quando i posti in cima sono stati assegnati (e sono andati a segretari di partito e a parlamentari uscenti), in buon ordine le ambizioni si sono ritratte. Probabilmente rimandate alle regionali del 2024 quando, a due anni dal voto politico nazionale, gli strascichi di questa campagna elettorale giocata sulle promesse al rialzo saranno ormai lontani. In politica già sei mesi sono tanti, due anni sembrano un’eternità. Molti aspiranti a una poltrona al sole torneranno alla carica.

I meccanismi del Rosatellum, la legge elettorale, consentono di dedurre, almeno in parte, chi sarà eletto. Nella quota proporzionale dipende dall’ordine con cui si viene messi in lista per scelta dei vertici del partito: i capilista delle maggiori forze politiche hanno buone chance, in alcuni casi la certezza, di entrare in Parlamento. È il sistema delle cosiddette liste bloccate: nessuna preferenza, solo una croce sul simbolo del partito. Al maggioritario, invece, un candidato per ogni coalizione: almeno in quella parte della scheda, spetta all’elettore mettere la croce sul nome e scegliere così chi mandare nelle aule parlamentari.

C’è chi è già al sicuro: Etelwardo Sigismondi, capolista di Fratelli d’Italia, ha già virtualmente un seggio a Palazzo Madama. Un rappresentante, quindi, il Vastese lo avrà in Senato. Per gli altri candidati della parte meridionale dell’Abruzzo, la partita è tutta da giocare. Due corrono nell’uninominale: Grippa e Fuiano, che dovranno vedersela col parlamentare uscente Alberto Bagnai, l’economista della Lega. Solo chi avrà ottenuto il maggior numero di voti avrà il seggio. Nel proporzionale, la stessa Grippa e Sabrina Bocchino, consigliera regionale e portavoce abruzzese del Carroccio, sono al terzo posto delle rispettive liste. Il tutto con otto seggi in meno per l’Abruzzo: il taglio del numero di parlamentari ha, infatti, ridotto da 21 a 13 (9 deputati e 4 senatori) la pattuglia abruzzese nei palazzi romani. Per questo, più che stare in posizioni di rincalzo con speranze di essere eletti pari allo zero, diversi aspiranti si sono tirati indietro. Da vedere se anche gli elettori lo faranno, viste le percentuali di astensionismo delle ultime tornate elettorali, compresa quella amministrativa di giugno.

Spesso sono gli stessi leader dei partiti, quelli che scelgono chi viene eletto e chi no, a dire che la scelta deve tornare agli elettori. E che, quindi, bisogna cambiare la legge elettorale. Ma non la cambiano.

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