Biometano a Monteodorisio, D’Amico si oppone: «I sindaci alzino la testa a difesa del territorio»

È di qualche giorno fa la notizia del progetto presentato in Regione dalla Stamnos Mobility di Viterbo, per la realizzazione di un impianto per la produzione di biometano nel territorio di Monteodorisio. Progetto per cui l’azienda viterbese sarebbe disposta ad investire 19 milioni di euro.

A commentare la proposta presentata è il consigliere comunale di Insieme per Cupello, Camillo D’Amico che affida ad un comunicato le sue perplessità in merito al progetto. «Una notizia che non ci deve lasciare silenti e disinteressati; tutt’altro: se pur potranno essere necessarie le interrogazioni parlamentari che qualche redivivo si è attrezzato ed apprestato a far presentare, è il territorio nel suo insieme che deve mobiliarsi – afferma-. A cosa serve un megaimpianto per produrre biometano da scarti agricoli quando, nel Civeta distante qualche centinaio di metri in linea d’aria, c’è la ‘Ladurner’ che è preposta allo stesso mestiere ed Ecolan SpA, che ha il monopolio della raccolta dei rifiuti in quasi tutto il vastese, è prossima alla realizzazione di un impianto simile dal valore di circa 12 milioni di euro?

In un momento di fortissima crisi alimentare dovuta alle naturali conseguenze della guerra in Ucraina a causa dell’invasione della Russia – aggiunge D’Amico – le superfici coltivabili dovrebbero essere destinate alla coltivazione di cereali e proteaginose per l’alimentazione animale e non certo per altre colture che possano produrre scarti per la produzione di biometano; questo raccomanda caldamente l’Unione Europea. Chiaramente – sottolinea il consigliere – non resto né resteremo a guardare, perché approfondiremo l’argomento e porremo in essere tutte le azioni civili, politiche ed istituzionali per far sì che investimenti inutili quanto impattanti non vengano ad insediarsi nel nostro territorio. Stride il silenzio dei sindaci di Cupello e Monteodorisio i quali, mi auguro e spero, alzino dignitosamente la testa a difesa del territorio senza silentemente ubbidire ai loro referenti in Regione Abruzzo.

Nel 2016, per un’ipotesi industriale molto più ridotta prevista in località Montalfano di Cupello – ricorda D’Amico – ci fu una mobilitazione popolare con una petizione mirata ad esprimere un parere formale contrario, per rappresentare la posizione alla Regione Abruzzo. Un voto resosi necessario perché il ‘popolo’ non voleva l’impianto previsto in quanto spettava al Civeta sviluppare le politiche attive ed innovative del ciclo di raccolta differenziata dei rifiuti. Sarebbe utile capire cosa abbiano prodotto, come progetto industriale per il rilancio del Civeta, i sindaci del territorio, e dove sia finita l’idea della creazione del sub ambito provinciale per mettere a sistema gli impianti di Valle Cena e quelli gestiti da Ecolan SpA di Lanciano.

In blu l’area dell’intervento

In questo momento – dichiara il consigliere – siamo tutti un po’ distratti dalle elezioni amministrative del 12 giugno dove auspico la vittoria del centrosinistra, così da riavviare un positivo percorso di rinascita e ripartenza del territorio che coinvolga, nel prossimo giro, anche Cupello, Monteodorisio ed altre comunità. Questioni come arretramento della SS 16, la costruzione della ZES a cui bisogna presto dare contenuti, la mai sopita vicenda del sempre annunciato nuovo ospedale di Vasto come la ‘svalutazione’ del ‘San Pio’, le crisi industriali ed una nuova pianificazione territoriale che rilanci le nostre peculiarità, la creazione di servizi reali che non spopoli ma valorizzi l’entroterra non sono argomenti da lasciare ai ‘solisti’ ma necessitano di una comune regìa che solo una nuova e capace classe dirigente che ami e voglia bene al territorio può e deve fare. Iniziamo a confortarci e ragionare insieme».

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