Notaro: «Non basta piangere sugli alberi tagliati, bisogna cambiare il regolamento»

Di cosa parliamoL’amministrazione comunale di Vasto ha disposto l’abbattimento di 86 alberi della Riserva naturale Marina di Vasto perché ha riscontrato che sono malati e rischiano di spezzarsi, quindi sono pericolosi per chi percorre la pista ciclopedonale. Le associazioni Wwf, Forum civico ecologista, Arci, Italia Nostra e Gruppo Fratino chiedono accertamenti non solo visivi, ma anche strumentali, prima di abbattere le piante ad alto fusto dell’area protetta e contestano la procedura seguita dal Comune per eseguire la Vinca, valutazione di incidenza ambientale [LEGGI]. Agli ambientalisti ha replicato l’assessore all’Ambiente, Gabriele Barisano [LEGGI]. Ora arriva la proposta della consigliera comunale Alessandra Notaro. La leader della lista civica La Buona Stagione la spiega a Chiaro Quotidiano.

Alessandra Notaro (La Buona Stagione)

«Credo che le immagini raccontino più e meglio di qualsiasi parola. Erano pericolosi? Un tecnico sicuramente ne avrà attestato la pericolosità. Certo, se c’è anche un esame strumentale, si può solo esprimere rammarico. Ma un albero si merita sempre una diagnosi strumentale prima di morire, prima che la collettività si privi della sua funzione, della sua bellezza, della sua interazione con il micromondo delle biodiversità associate. Ma nel Regolamento del verde del Comune di Vasto questo non è scritto da nessuna parte”. Il punto, secondo Alessandra Notaro, è stabilire regole certe. Così si possono evitare abbattimenti che creano contestazioni e diffide.

Alessandra Notaro

«A Vasto essere alberi è una tragedia»

Annuncia un’iniziativa in Consiglio comunale: «Proporrò di discutere una modifica al Regolamento, in particolare dell’ultimo rigo dell’articolo 10, lì dove è scritto: “E’ vietato l’abbattimento delle piante definite malate senza alcuna diagnosi” aggiungendo la parola “strumentale”. Il senso della mia riflessione è che serve a poco piangere sugli alberi abbattuti, bisogna cercare gli strumenti per cui sia vincolante curarli, intervenire per conservarli e solo se non c’è più niente da fare, abbatterli. E in ogni caso essere alberi a Vasto è una tragedia».

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