«Chi si lamenta delle barriere architettoniche in città non ha torto, ma che a muovere critiche sia chi per dieci anni non ha fatto nulla, è impensabile». A dirlo è l’assessore ai Lavori Pubblici, Paolo Bomba, a seguito della polemica innescata dalla consigliera di opposizione, Dora Bendotti, sulla mancata rampa per disabili nella nuova scalinata del Terminal bus verso piazza Mario Bianco.
«Lì, vista la pendenza, era praticamente impossibile costruire una rampa (la legge prevede una inclinazione massima dell’8%, ndr) – dice l’assessore -. Ma in tante altre zone di Lanciano è necessario intervenire, e stiamo studiando come, anche se i costi sono notevoli». Lanciano, per chi vive la sua vita a rotelle, non è di certo la città ideale. Che si parli di disabili o neo mamme con carrozzini al seguito, le uscite diventano un continuo percorso rimodulato sulla base di scale, salite, discese e ataviche barriere architettoniche ormai connaturate con la morfologia della città.
«I nostri uffici stanno preparando una relazione con tutti gli interventi di cui la città ha bisogno in termini di accessibilità – spiega Bomba -. Una volta terminata, costi alla mano, potremo decidere su cosa intervenire prima, cosa mettere in cantiere e soprattutto di che cifra, precisamente, si tratta». Intanto è allo studio un progetto di riqualificazione dei marciapiedi di via Martiri VI Ottobre e, solo il primo tratto, dovrebbe costare attorno ai 600 mila euro. «Nel caso di via Martiri, il problema sono gli alberi che sono stati piantati al centro dei marciapiedi, ormai vetusti e la conseguente gestione in caso di riqualificazione – dice ancora l’assessore -. A giorni intanto inizieranno i lavori per i nuovi marciapiedi di via Veneto e, a seguire, penseremo anche a quelli di via De Crecchio, pure ammalorati, ed al rifacimento della gradinata che dal Terminal bus va verso la salita del Torrione, così da aver messo in sicurezza tutto il percorso pedonale di cui usufruiscono decine di studenti ogni giorno». Altro pallino dell’amministrazione Paolini è la realizzazione di un percorso sicuro per chi si muove sulle rotelle che colleghi piazza Plebiscito con piazza Garibaldi. «Abbiamo avuto degli incontri anche con la Soprintendenza per capire quali margini di manovra abbiamo per la realizzazione di una piccola rampa alla gradinata che costeggia il piccolo porticato che collega le due piazze», sottolinea ancora l’assessore.
Ma quello delle barriere architettoniche non di certo un tema dell’ultimo minuto, anzi. I problemi dell’accessibilità sono vecchi quanto i quartieri della città, sorti negli anni ’70, quando sensibilità comune e leggi dello Stato non erano così attenti alla tematica. «È impensabile ipotizzare che tutti questi lavori si riescano a portare a termine con i soli fondi comunali – sottolinea -, per questo motivo speriamo di riuscire a trovare il finanziamento giusto, anche tra i bandi del Pnrr, così da poter almeno iniziare ad intervenire sui punti più critici. È un peccato, però, avere luoghi da poco rinnovati, come i marciapiedi di corso Bandiera, in cui non sia stata pensata una rampa accanto alle scalette dell’ultimo tratto. E lì, a differenza del Terminal bus, – conclude – sarebbe stato possibile eccome. Per questo chi è oggi all’opposizione farebbe bene a tacere».