Un parere negativo potrebbe non bastare. Il «no» di Vasto all’obbrobrio sotto la loggia Amglingh sarà netto, ma il rischio è che la mini variante alla statale 16 si faccia lo stesso così com’è stata progettata dall’Anas. Tra polemiche e proposte, ci si prepara alla battaglia politica contro il tracciato da nove chilometri, comprensivo di due gallerie e tre viadotti, uno dei quali con pilastri alti 35 metri. Le motivazioni sono almeno tre: terreno classificato come zona rossa, quindi ad alto rischio frana, sfregio al panorama, infine smog e rumori spostati di qualche centinaio di metri, dalla riviera alla balconata del centro storico. Impossibile prevedere se, per stoppare la mini variante, basteranno questi argomenti il 6 aprile, il giorno in cui si riunirà la conferenza preliminare di servizi convocata dalla Regione Abruzzo.
Per arrivare all’appuntamento con una maggiore “forza contrattuale”, Vasto ha bisogno dell’unità del mondo politico. Una coesione che, dopo i tre documenti approvati all’unanimità dal Consiglio comunale nel 2018, 2019 e nei giorni scorsi, ora comincia a scricchiolare. La prima crepa l’hanno aperta le polemiche del centrosinistra contro il governo regionale [LEGGI], accusato di avallare il progetto dell’Anas. Accuse respinte da Etelwardo Sigismondi, capo della segreteria del presidente della Regione, Marco Marsilio. Poi la sferzata di sei consiglieri comunali di centrodestra e liste civiche La Buona Stagione e Per Vasto, che accusano il sindaco, Francesco Menna, di aver annunciato e poi rimandato a data da destinarsi il Consiglio comunale urgente sulla vicenda, oltre a essere già a conoscenza del progetto Anas dall’inizio del suo primo mandato, sei anni fa, sostengono Guido Giangiacomo, Francesco Prospero, Vincenzo Suriani, Giuseppe Soria, Antonio Monteodorisio, Alessandra Notaro e Alessandra Cappa [LEGGI].
LA REPLICA – «Il no del Comune è un no importante, no della massima assise civica, ma deve essere corroborato da pareri tecnici, tant’è che ho rinviato il Consiglio per avere pareri di tipo giuridico che rendano robusta la nostra scelta e giustifichino il nostro no», risponde Menna. «Per domani ho invitato tutti i parlamentari e la Regione al tavolo di lavoro, poi faremo il Consiglio comunale. Questi consiglieri che fanno polemica putroppo vogliono difendere una Regione che, con una lettera su carta intestata della Giunta regionale, ha sposato il progetto che oggi contestiamo, cioè il vero progetto che fino a ieri non conoscevamo, e lo ha sposato parlando, in quella lettera, di progetto di grande rilevanza e importanza. Da sindaco, ho fatto due Consigli comunali con cui ho bocciato una proposta progettuale dell’Anas emettendo anche un parere negativo degli uffici municipali, ho coinvolto l’allora presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, e così la questione era stata sospesa. Con l’attuale Giunta regionale abbiamo notato, invece, un’accelerazione di questa vicenda. A questi consiglieri vorrei fare alcune domande: perché è stato depositato il progetto al Provveditorato delle opere pubbliche e non ne sapevamo niente? Perché sono stati eseguiti i carotaggi del terreno nella nostra città e noi non ne sapevamo niente, abbiamo potuto solo raccogliere l’esasperazione dei cittadini? Per quale motivo la Regione ha mandato una lettera, su carta intestata della Giunta regionale, in cui non solo ha convocato, cosa che non era obbligatoria, la conferenza di servizi in forma semplificata, ma ha addirittura espresso già un parere favorevole? Si facciano delle domande e si diano delle risposte. Stanno giocando a dividere dicendo – attacca il sindaco – una grande corbelleria. Come sempre, sostengono una causa persa».