Variante SS16, D’Alfonso scrive al ministro. Centrodestra: «Menna sapeva dal 2016 ma non ha fatto nulla»

Una lettera al ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, e ai vertici di Ferrovie e Anas. L’ha inviata il senatore Luciano D’Alfonso (Pd) per chiedere di abbandonare il progetto di mini variante di Vasto della statale 16. «Occorre scongiurare che l’ipotesi di intervento infrastrutturale gravi minacciosamente su una porzione della città di Vasto, già soggetta a rilevanti criticità idrogeologiche e senz arisolvere l’annoso problema del traffico di mezzi pesanti sulla costa», si legge nella missiva che ha come destinatari, tra gli altri, gli amministratori delegati di Gruppo Ferrovie dello Stato e Anas, Luigi Ferraris e Aldo Isi, e al responsabile dell’Anas Abruzzo e Molise, Antonio Marasco. «Per tali ragioni, vi sarei grato se poteste premurarvi di attivare, nel rispetto dei regolamenti e delle leggi vigenti, le procedure necessarie all’instaurazione di un ascolto attivo, proficuo e efficacedelle parti interessate e valutare tutte le proposte e le esigenze che verranno poste in evidenza».

Variante alla SS16, le tre ipotesi. In blu quella dell’Anas

Il dibattito politico prosegue con la solita pioggia di comunicati diffusi da partiti e movimenti. Futuro e sviluppo per Vasto esprime soddisfazione per l’iniziativa dei senatori Castaldi (M5S), Di Girolamo (M5S) e D’Alfonso, che «hanno proposto un’interrogazione al ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile nell’ambito delle proprie competenze ed attribuzioni, affinché la società Anas spa convochi di sua iniziativa il dibattito pubblico» e lo faccia «nel più breve tempo possibile» e che «questo possa essere in via definitiva il vero punto di partenza per la realizzazione dell’infrastruttura».

«Dopo un lungo e pesantissimo silenzio – dichiara Giuseppe Forte, consigliere comunale del Pd – ora tutti fanno finta di interessarsi della variante alla Statale Adriatica 16 che l’Anas e la Regione, in combutta tra di loro, vogliono rifilare ai cittadini di Vasto. Anche chi ricopre ruoli istituzionali negli enti sovracomunali, e che del problema era a conoscenza da tempo, improvvisamente scende in campo per dire la sua dopo aver fatto finta di nulla per anni. Spicca, poi, chi digiuno di tutto, si affida alla “velina” scritta da chi deve tentare di giustificare l’insipienza e le colpe della Giunta Regionale che avrebbe dovuto far sentire la propria voce ai piani alti di Anas».

«Le responsabilità – afferma Forte – di chi sapeva ed ha taciuto fino ad oggi sono racchiuse in quella lettera del Dipartimento Infrastrutture e Trasporti della Giunta regionale abruzzese firmata dal dirigente del servizio, ingegner Paolo D’Incecco, e dal direttore del Dipartimento, ingegner Emidio Primavera Quella lettera è partita dagli Uffici della Giunta guidata da Marsilio all’insaputa dei politici di riferimento? Ritengo questa ipotesi poco plausibile. E per quale motivo la politica regionale, prima che Anas giungesse alla elaborazione del progetto che oggi propone, non ha dialogato con i vertici di quella Società recependo le tre delibere adottate all’unanimità dal Consiglio comunale di Vasto nel 2017, nel 2019 e lo scorso mese di febbraio? Fa sorridere leggere corbellerie del tipo: “A Vasto la stessa maggioranza era divisa sulla scelta del tracciato”.  Cosa significa allora voto unanime? Il Consiglio comunale di Vasto mai come su questo tema è riuscito a trovare l’unanimità con il voto compatto non solo della maggioranza ma anche di quella minoranza di centrodestra che ha i propri “potenti” rappresentanti nei palazzi della politica regionale».

La variante che l’Anas vuole far passare sotto la panoramica loggia Amblingh peserà su una zona «fragilissima sconvolta 66 anni or sono dalla terribile frana che cancellò un intero quartiere della Città. La stessa area, ancora più ampia per estensione, interessata dalla “storica” frana del 1814 che interessò anche la zona della “Ripa dei ciechi”, ovvero quell’area dove l’attuale progetto prevede un gigantesco viadotto». Invece «da località Trave fino a Punta Penna rimarrebbe l’attuale tracciato della 16 lungo il quale esistono i “famosi”, per i vastesi, viadotti denominati “San Nicola 1” e “San Nicola 2”, che qualcuno ha definito “ponti di cartapesta” alla luce degli innumerevoli interventi che nel tempo hanno richiesto per farli mantenere ancora in piedi.  Non resta che sperare nei pareri negativi che il Comune di Vasto, la Provincia di Chieti, la Soprintendenza ai Beni Ambientali, il Genio Civile, il Demanio Idrico, il Servizio difesa del suolo della Regione, ecc. ecc. vorranno esprimere per salvare il panorama marino più bello d’Abruzzo. In caso contrario – avverte Forte – i cittadini di Vasto avranno diritto ad esprimere il loro dissenso con ogni mezzo».

Il tracciato della variante Anas

Il centrodestra, La Buona Stagione e Per Vasto rifiutano l’ipotesi prospettata dal sindaco, Francesco Menna, secondo cui la futura strada provinciale Vasto nord-Vasto sud può diventare variante alla statale 16. «Oggi non parla d’altro e chiede aiuto a tutti, ma il sindaco Francesco Menna ha sempre voluto demagogicamente gestire in proprio la questione lasciando al Consiglio Comunale il solo ruolo di semplice approvazione delle censure al progetto dell’Anas. Ancora oggi, dopo aver convocato giorni fa una urgentissima conferenza stampa nel corso della quale invitava alla mobilitazione di tutti ed ad una altrettanto urgentissima convocazione del Consiglio Comunale per domani 11  marzo 2022, all’improvviso si riprende la palla, annulla la convocazione del Consiglio relegando i consiglieri a spettatori di una inutile riunione dove i tecnici della Provincia illustreranno l’ipotesi finanziata dal Pnrr di una strada provinciale a servizio dei Comuni interni: opera interessante e utile ma che nulla ha a che vedere con la variante alla SS16. Inoltre, mentre rinvia il Consiglio a data da destinarsi, nel frattempo convoca un incontro ristretto in Comune per sabato 12 marzo dove invita alcuni politici da lui scelti tra cui i suoi compagni di partito” e non i rappresentanti del centrodestra regionale, si legge in una nota dei consiglieri comunali Guido Giangiacomo, Alessandra Notaro, Alessandra Cappa, Francesco Prospero, Vincenzo Suriani e Antonio Monteodorisio. I sei consiglieri ricordano che la mini variante sotto la balconata orientale “è stato dall’Anas inserito e presentato nel contratto di programma 2016-2020 sottoscritto il 21.12.2017”, quando Menna era già sindaco “e nulla ha fatto ben potendo e dovendo”, mentre da attuale presidente della Provincia di Chieti “si è guardato bene dall’inserire nei progetti del Pnrr provinciale una richiesta che potesse risolvere il problema della viabilità di Vasto e superare la variante dell’Anas”. Di qui la richiesta di convocare sia il Consiglio comunale che quello provinciale prima del 6 aprile, giorno della conferenza preliminare di servizi che dovrà decidere sulla mini variante a poche decine di metri dalla balconata del centro storico».

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