Quando è iniziata la raccolta di solidarietà è stata la prima ad arrivare, portando buste piene di ogni cosa, per poi rimboccarsi le maniche e darsi da fare insieme a tutti i volontari dell’Oratorio Salesiano di Vasto. Natalia arriva da Sudova Vyshnia, città non molto distante da Leopoli, in Ucraina. E, come tanti, da due settimane vive con l’animo angosciato di chi vede il suo Paese martoriato dalla guerra e vorrebbe far qualcosa. Così, tutti i giorni, anche lei è tra i volontari che stanno raccogliendo, ordinando, catalogando, ciò che la generosità di tanti vastesi fa arrivare nel punto di raccolta allestito dai Salesiani. Un primo carico, dopo una settimana, è stato già consegnato alla chiesa ortodossa di Chieti, da lì partirà per l’Ucraina.
L’impegno di Natalia è un modo concreto per essere un po’ più vicina alla sua famiglia. «Mia madre è rimasta lì e non è voluta venire in Italia, perché vuole aiutare chi ha bisogno», ci racconta con la voce spezzata dalla commozione pensando a quanto sta accadendo. Suo fratello è un ufficiale dell’esercito ucraino. La preoccupazione più grande è per lui, ogni giorno, non potendo parlarci, sono le notifiche su messenger a farle capire se è tutto ok. «Tutto quello che sta accadendo è assurdo», dice Natalia mentre sposta i pacchi della raccolta. È un impegno condiviso in famiglia, con suo marito e suoi figlio, nato in Italia ma legato alla terra di origine dei suoi genitori. Anche Vladi è lì tutte le sere, gioca insieme agli altri ragazzini ma dalla porta d’ingresso, indica la strada a chi arriva con buste e pacchi da consegnare, dando la sua mano come piccolo volontario della solidarietà. «In questi giorni parlo spesso con una mia amica russa che è qui a Vasto – racconta -. Piangendo mi chiede scusa per quello che la Russia sta facendo in Ucraina. Ma non deve scusarsi, non è certo colpa sua o dei tanti russi che manifestano nelle piazze contro la guerra».
Domenica pomeriggio Natalia ha partecipato alla manifestazione per la pace. Con gli occhi lucidi ha ascoltato le tante parole dette in piazza, stretta con le tante persone ucraine che vivono qui in città da tempo e con chi è arrivato negli ultimi giorni. «Non ho molto da dire. Voglio solo esprimere il mio grazie a tutti quelli che, in tanti modi, ci stanno dimostrando vicinanza. Grazie a Don Max e tutti i volontari dell’Oratorio per tutto quello che stanno facendo per il popolo ucraino. Davvero, grazie a tutti». Natalia continua a darsi da fare ogni giorno, per la gente della sua terra. Volontaria tra i volontari, in un impegno concreto che riesce a strapparle anche un sorriso nel toccare con mano quanto lo spirito di solidarietà sia forte. Sperando che, presto, l’assurdità della guerra possa fermarsi e tornare anche a riabbracciare i suoi cari.