Sevel è lo stabilimento Stellantis con più veicoli ma anche l’unico non in crescita

La Federazione Italiana Metalmeccanici-Cisl, tramite le dichiarazioni del segretario nazionale Ferdinando Uliano fa il punto della situazione sulla produzione del gruppo Stellantis Italy nell’anno appena concluso: con 685.753 veicoli il gruppo chiude con un + 1,8% interrompendo dopo quattro anni la serie negativa. L’unico a chiudere in negativo (-22,3%) – è il Plant Sevel di Atessa che al tempo stesso con 206 mila veicoli commerciali leggeri è lo stabilimento con più volumi. La situazione dei fermi produttivi per i semiconduttori ha condizionato fortemente i risultati nel 2021 e nel 2022.

Nel 2021 rispetto alle stime iniziali che vedevano un incremento dei turni, si son persi circa 40 mila furgoni. Nel 2022 per il problema dei semiconduttori si sono invece persi circa 116 turni di lavoro pari a circa 38 giorni lavorativi. Se aggiungiamo i sabati straordinari pianificati ma non fatti superiamo i 140 turni non fatti. Ad oggi, il problema dei semiconduttori rimane quello più grave, sia per azienda che per i lavoratori per via dell’uso maggiore degli ammortizzatori sociali. Ci sono ordini che si faticano ad evadere nei tempi pianificati. L’accordo con Toyota completato nel 2022, che si aggiunge all’avvio della produzione nell’ottobre 2021 dei veicoli commerciali di Opel e Vauxall, rappresenta un’ulteriore potenzialità per il futuro di Sevel.

Nel Piano Stellantis, la costituzione di un’area specifica del business dei veicoli commerciali rappresenta un chiaro segnale di rafforzamento sia di investimenti che di volumi. Per la Fim-Cisl lo stabilimento di Sevel deve continuare a mantenere la leadership nei veicoli commerciali, pertanto afferma il segretario Uliano – «continueremo a presidiare e verificare con attenzione gli equilibri interni al gruppo rispetto alle diverse produzioni, a protezione di quella italiana. Per noi – sottolinea il segretario – è importante che lo stabilimento di Sevel sia dotato, come è appena avvenuto per lo stabilimento di Valenciennes-Hordain, di tutte le motorizzazioni sostenibili e quindi, oltre all’elettrico già in produzione, anche dell’idrogeno.

Questo lo ribadiremo a Stellantis al tavolo ministeriale, dove chiederemo anche al Governo di sviluppare la rete di distribuzione dell’idrogeno, praticamente assente nel nostro paese. Riteniamo inoltre necessario che Stellantis avvii con il sindacato, dai primi mesi del 2023, un percorso di stabilizzazione dei lavoratori a tempo indeterminato con una soluzione positiva per i somministrati ancora in forza in azienda e assuma l’impegno a recuperare in via prioritaria i somministrati a cui è stato interrotto il contratto negli ultimi due anni a seguito della mancanza di semiconduttori».

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