Aprire il rubinetto e non veder uscire neanche una goccia d’acqua. Una brutta sensazione in questi giorni in cui la colonnina di mercurio supera abbondantemente i 30 gradi e, unita all’umidità, rende la temperatura percepita non lontana da quota 40. Passano le settimane e i nodi vengono al pettine. Prima Casalanguida è rimasta tre giorni a secco per la rottura di una condotta. Poi Monteodorisio, dove da oltre un mese dai rubinetti di mezzo paese sgorga acqua per non più di tre ore al giorno. Ora disagi anche a Cupello.
«Tutti i giorni – racconta la sindaca, Graziana Di Florio – la Sasi mi manda il bollettino con gli orari di apertura e chiusura del flusso idrico. Il problema è nelle contrade, però non è una questione di razionalizzazione dell’uso dell’acqua ma un problema di tubature, perché i serbatoi sono pieni, ma i tubi sono così vetusti e piccoli che non riescono a servire alcune zone, in particolare Montalfano, Colle Palombo e Ributtini. Il flusso è a macchia di leopardo: alcune case hanno l’acqua, altre no. La causa, mi dicono dalla Sasi, è che i tubi sono così piccoli che la pressione non è sufficiente a raggiungere le abitazioni».
Il consigliere comunale di Insieme per Cupello, Camillo D’Amico, chiede «una seria programmazione. Programmazione che salvaguardi l’uso civile ma non dimentichi quello agricolo che è settore primario. Per l’uso industriale possono essere utilizzate altre fonti di acqua come quelle bianche dei depuratori ancora disperse colpevolmente. L’acqua manca e va razionalizzata nel suo utilizzo, senza abusi che vanno perseguiti e puniti».
Nella vicina Monteodorisio non va meglio. Ieri la sindaca, Catia Di Fabio, ha diffidato la Sasi: risolvere il problema che attanaglia mezzo paese e, nel frattempo, inviare le autobotti per quelle centinaia di persone che ricevono acqua solo per tre ore al giorno dal serbatoio di contrada Monteforche.
«Mezzo paese senz’acqua 21 ore al giorno. La Sasi risolva il problema e intanto mandi le autobotti»
La Sasi spa, società che gestisce il servizio idrico integrato (acqua, fogne e depurazione) in 87 dei 104 comuni della provincia di Chieti, tampona la dispersione idrica mettendo in azione il cercaperdite, riparando le falle e riducendo la pressione.
«Riduzione della pressione e riparazioni: contenendo le perdite affrontiamo la siccità»
Però mantenere la pressione bassa in questo periodo di elevato consumo comporta il rischio di non avere la spinta sufficiente ad arrivare in alcune zone. Raccomandazioni a un uso intelligente e ordinanze di divieto di utilizzo dell’acqua potabile per scopi diversi dal bere, lavarsi e cucinare non sempre funzionano.
Per dissetare le campagne c’è finalmente la diga di Chiauci, che è passata da 4 a 7,5 milioni di metri cubi di portata.
Da Chiauci acqua per campi, aziende e 80 litri al secondo per le case. «Nella diga 7,5 milioni di metri cubi»
Ma la rete irrigua non arriva in tutte le zone di campagna. Infatti, nelle scorse settimane, gli agricoltori di Punta Aderci, il litorale nord di Vasto, hanno fatto sentire la loro voce.
«Tra siccità e animali selvatici annata agricola disastrosa»
L’associazione Terre di Punta Aderci chiede l’utilizzo per scopi irrigui dell’acqua depurata contenuta in un grande serbatoio inutilizzato in contrada Pagliarelli.
Emergenza siccità, «l’acqua di questo serbatoio inutilizzato venga data alle campagne»