Da Chiauci acqua per campi, aziende e 80 litri al secondo per le case. «Nella diga 7,5 milioni di metri cubi»

A Ponte Chiauci si è raggiunta quota 750 metri sopra il livello del mare. «Abbiamo invasato 7,5 milioni di metri cubi d’acqua», dice l’ingegner Gilda Buda, responsabile della diga. «Penso possa essere sufficiente, anche senza piogge, fino al termine dell’estate. La stiamo rilasciando soprattutto per uso irriguo e industriale: 200 litri al secondo all’Arap (Azienda regionale per le attività produttive, che ha sostituito i consorzi industriali, n.d.r.), ma anche, in minima parte, per il consumo umano, 70-80 litri al secondo per Vasto Marina e San Salvo Marina».

La diga di Ponte Chiauci

L’opera pubblica attesa dal 1977 (anno del progetto esecutivo) per dissetare le campagne d’Abruzzo e Molise è stata inaugurata nel 2011, ma completata nel 2021. «Da un anno e mezzo – spiega Gilda Buda – abbiamo ottenuto una quota maggiore. A febbraio è iniziato l’invaso. Attualmente siamo a quota 750 metri sopra il livello del mare. Potremmo arrivare a 756, ma per questo attendiamo l’autorizzazione di due organi del ministero delle Infrastrutture, gli uffici tecnici dighe di Napoli e Roma».

Chiaro Quotidiano era andato a vedere la situazione ad aprile, quando era in corso il riempimento del bacino:

Nel Vastese rubinetti spesso a secco, ma ora il bacino di Chiauci è pieno per due terzi

La diga rifornisce i territori d’Abruzzo e Molise che si trovano a destra e a sinistra del Trigno. Problemi seri, invece, per quelle aree che non sono servite dalla rete irrigua alimentata da Chiauci. Nei giorni scorsi il grido d’allarme lanciato dagli agricoltori di Punta Aderci, nella zona nord di Vasto:

«Tra siccità e animali selvatici annata agricola disastrosa»

Una piccola parte del flusso idrico proveniente dal bacino imbrifero arriva ai rubinetti delle case di San Salvo Marina e della parte meridionale di Vasto Marina dopo essere passata attraverso il potabilizzatore dell’Arap. Il resto dell’acqua destinata a Vasto arriva dall’acquedotto del Verde. La piaga è la rete di tubature colabrodo. Si cerca di limitare la dispersione sostituendo i tubi più rovinati e mantenendo bassa la pressione. Ma servirebbero investimenti per rifare completamente le tubature.

«Riduzione della pressione e riparazioni: contenendo le perdite affrontiamo la siccità»

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