I brandelli del muraglione che fino al 2005 sosteneva la ferrovia sono finiti in mezzo al mare. Alcuni rimangono in piedi, in equilibrio precario, come in un’estrema resistenza nei confronti della frana che ha travolto centinaia di metri di quella striscia di terreno che, dopo l’arretramento del tracciato ferroviario, era destinata alla Via verde della Costa dei trabocchi.
Ma qui, sul litorale di Lago Dragoni a Torino di Sangro, non è ancora arrivata la pista ciclopedonale la cui costruzione è iniziata nel dicembre del 2017: 42 chilometri per unire, nel segno del turismo ambientale, il litorale della provincia di Chieti da Ortona a Vasto. La scorsa estate l’apertura parziale perché il tracciato è ancora spezzettato: mancano i tratti di Punta Penna, Casalbordino e, appunto, Torino di Sangro, dove il sindaco, Nino Di Fonso, prevede «un’altra estate senza la Via verde».
Video di Michele D’Annunzio e Nicola Cinquina
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