Riapertura corso Trento e Trieste, «spesa eccessiva per un piccolo tratto di strada»

Pedonalizzazione e riapertura del tratto di corso Trento e Trieste che incrocia viale delle Rose continuano ad essere al centro dei dibattito politico, soprattutto dopo le ultime dichiarazioni dell’assessore alla Mobilità, Paolo Bomba.

«L’intervento dell’assessore nell’ultimo consiglio comunale ci ha lasciato perplessi. – afferma in una nota Stefano Luciani, coordinatore Europa Verde Frentania – Bomba ha parlato di file chilometriche in un tratto di strada di appena 500 metri e di criticità che ne hanno tardato l’apertura con interventi per una spesa di 86mila euro».

A questo il movimento politico ambientalista si pone, e pone all’amministrazione Paolini, delle domande.

«Sicuramente nelle ore di punta di tutte le città alcune strade soffrono più di altre, ma la soluzione non è quella di facilitare il passaggio delle auto, ma piuttosto è quello di scoraggiarlo, in modo che il cittadino cominci a valutare soluzioni alternative a via Dalmazia, in questo caso, o a muoversi con altri mezzi o a piedi. – si legge nella nota – La soluzione di riaprire anche Viale delle Rose farà aumentare il traffico anche su quel tratto senza ottenere miglioramenti, anzi, aumentando il volume di auto transitanti, anche perché, forse gli amministratori non ricordano, le code chilometriche, durante le ore di punta, si formavano anche con i Viali e il Corso aperti. Considerare chilometrici, 500 metri, è la chiara dimostrazione della percezione che ha la maggior parte dei cittadini in merito al traffico. Ormai tutti abbiamo l’abitudine di arrivare all’ultimo minuto e soprattutto 50 metri, non 500, ci sembrano chilometri – dice ancora Luciani – e per questo vogliamo arrivare fin dentro il negozio, l’ufficio o la scuola, con tutta la macchina. Proprio lì bisogna lavorare, sulle nostre abitudini, non incentivando delle pratiche sbagliate. Abbiamo calcolato che nelle ore di punta scegliendo un itinerario differente, non passando quindi per via Dalmazia, si risparmiano diversi minuti di macchina, è quello che già fa qualche cittadino, ma che farebbero in tanti altri se informati bene su un piano traffico alternativo». Critiche anche per l’ammontare della spesa ed il consiglio di «spendere quegli 86mila euro diversamente», dopo aver comunque chiarito ogni punto in merito alla riapertura tra costi ed eventuali benefici.

«Secondo noi – proseguono gli esponenti di Europa Verde Frentania – parte di quel denaro potrebbe essere speso diversamente: intanto progettando un Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile (PUMS), come quello che abbiamo presentato già all’attuale amministrazione, che comprende una serie di interventi per ridurre il traffico nelle ore di punta e facilitare la transizione verso la mobilità dolce. Con parte di quel denaro potrebbero essere già realizzate le prime corsie ciclabili, per favorire l’utilizzo di bici e altri mezzi alternativi all’automobile. Con parte di quei soldi potrebbe essere progettata una nuova pianificazione dei trasporti pubblici urbani e l’identificazione di parcheggi satellite serviti dal trasporto pubblico. Riaprire strade pensando di ridurre il traffico in centro non è un piano credibile, – conclude la nota – siamo ancora in tempo per valutare alternative».

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