«Passano gli anni ma per le due Riserve naturali presenti sul territorio – Punta Aderci e Marina di Vasto – tutto resta uguale. Il cambio di passo annunciato a più riprese dall’assessore all’ambiente Gabriele Barisano non c’è stato e non si intravedono, al momento, novità di rilievo. Le due aree protette sono, nella migliore delle ipotesi, dei “contenitori turistici”». Lo afferma il coordinamento delle associazioni ecologiste.

Riserva di Punta Aderci
«Le criticità sono sempre le stesse. La Riserva, ed in particolare la spiaggetta di Punta Penna, paga lo scotto di una mancata regolamentazione, necessaria per evitare un eccessivo carico antropico. Il regolamento annunciato è rimasto lettera morta. Così come i parcheggi a pagamento: è inconcepibile che a Vasto Marina si paghi per lasciare l’auto in sosta mentre a Punta Aderci è tutto gratis. Mancano soprattutto politiche per la valorizzazione e la conservazione naturalistica. Di positivo c’è solo il pullo di fratino, simbolo bella Riserva e nato dopo 15 anni di assenza di nascite. Ha resistito stoicamente pure alle pulizie volontarie della spiaggia di Punta Penna che, come noto, non dovrebbero essere fatte in questo periodo, ai cani vaganti e a una mancanza di controlli. Se a ciò aggiungiamo che i cinghiali paiono essere tornati in buon numero (abbondanti tracce in questi giorni pure sulla spiaggia di Punta Penna) nonostante l’uso inutile di fucili in un’area protetta, allora il quadro è completo. Nel frattempo, se il pullo di fratino si involerà potremmo parlare di risultato eccezionale. Eccezionale, dopo 15 anni, ma triste comunque se pensiamo ai 53 nidi della costa molisana».

Riserva Marina di Vasto
«La svolta annunciata dall’assessore Barisano a giugno 2023 – in occasione della presentazione della gestione congiunta delle due Riserve da parte della Cogecstre – non c’è stata. A distanza di due anni le problematiche sono sempre le stesse. Marina di Vasto è in completo stato di abbandono naturalistico al punto che pure il fratino – indicatore biologico per eccellenza dello buona salute ecologica delle spiagge – lo ha lasciata del tutto da anni. Resta, paradossalmente, il fratino sui cartelli del Progetto Calliope, una iniziativa di cui rimangono molti interventi incompiuti da tempo, come le passerelle in legno per la salvaguardia delle dune. Per non parlare dei lecci, tutti secchi, messi a dimora in sostituzione dei pioppi tagliati senza fare ricorso a indagini strumentali come le associazioni avevano richiesto. E che dire del Pan (piano di assetto naturalistico) che prevede ben otto punti ristoro spalmati su appena 2.400 metri di pista ciclabile? In pratica uno ogni 300 metri. Una scelta che abbiamo già contestato e che mette in luce la palese contraddizione di questa amministrazione comunale che da una parte critica l’emendamento del consigliere regionale Nicola Campitelli – che prevede un punto ristoro lungo la Via Verde ogni 400 metri – dall’altra riesce a fare anche peggio».

Le richieste
«Alla luce di quanto esposto chiediamo quanto segue: un piano di tutela e di valorizzazione naturalistica delle due Riserve; la riduzione del numero dei punti ristoro a Marina di Vasto; la ultimazione delle passerelle di legno a Marina di Vasto; la regolamentazione dell’accesso nella Riserva di Punta Aderci; l’istituzione dei parcheggi a pagamento a Punta Aderci».