Bilancio di previsione e Dup (Documento Unico di Programmazione) passano, ma senza il voto favorevole di 9 consiglieri su 17 mettendo ben in evidenza una maggioranza a corrente alternata. I documenti di programmazione, fondamentali per il prosieguo del mandato, vengono approvati con 8 voti a favore (sindaca e consiglieri di San Salvo Città Nuova, Lista Popolare e San Salvo è), 6 contrari (le minoranze unite) e i 3 astenuti di San Salvo Popolare e Liberale.
Più dell’astensione, nel consiglio comunale di ieri (in fondo all’articolo la registrazione della seduta, nda) pesano le parole di questi ultimi tre – Nicola Di Ninni, Alfonso Di Toro e Giancarlo Lippis – che segnano una certa distanza dalla programmazione dell’anno appena iniziato e dei prossimi tre. Qualche giorno fa, hanno presentato alcuni punti ritenuti fondamentali [LEGGI], ieri avrebbero voluto chiedere numi al vicesindaco ed ex assessore ai Lavori pubblici, «perché il piano non è stato scritto da te, ma da chi ti ha proceduto» (le parole di Lippis all’assessora Elisa Marinelli), ma Eugenio Spadano è l’unico della maggioranza assente, per altri impegni istituzionali, dirà la sindaca Emanuela De Nicolis.
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Nella sua illustrazione Marinelli, dice che si sta «per restituire alla città il teatro comunale», che per il “Davide Bucci” si stanno terminando le fasi per la cantierizzazione «che poi permetteranno di procedere più speditamente» e che per il lungomare si punta «a restituire tutte le opere per la prossima stagione estiva».
I quesiti di Lippis
I primi indizi sulla differenza di vedute arrivano dall’ex vicesindaco che nel riconoscere la bontà dei lavori del lungomare aggiunge: «Dobbiamo andare più celeri. Ci piacerebbe che tutti possano fruire del lungomare nella nuova stagione turistica. Avrei voluto fare qualche domanda a Spadano, abbiamo messo 160mila euro per via Bachelet per fare la fogna, ma cinque mesi fa abbiamo riconsegnato l’opera? Leggo di una nuova pista ciclabile sul lungomare, dove? Il parcheggio del centro storico lo faremo con bando, quindi non c’è più il mutuo?».
«Nel piano si prevedono 5,5 milioni di euro nel 2025, molti di più nel 2026 perché giustamente andremo a ridosso delle elezioni. Dobbiamo essere seri dandoci delle priorità».
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«Un piano senza confronto né analisi politica»
Il più critico è Di Toro che interviene per ultimo rispetto ai due colleghi del gruppo denunciando una ripetuta assenza di partecipazione alla programmazione che va avanti dal primo anno dell’amministrazione: «In più interventi ho chiesto che il documento fosse partecipato e condiviso da tutti i consiglieri comunali e analizzato per ogni capitolo di spesa con le dovute relazioni degli assessori – le sue parole – Abbiamo constatato, invece, che anche quest’anno il modus operandi non è cambiato nonostante le promesse. La sindaca ci ha convocato il 5 febbraio informandoci della seduta del 24 e che il bilancio non sarebbe variato molto rispetto a quello precedente; il documento è stato approvato il giorno dopo. Abbiamo poi scoperto che la giunta aveva approvato, l’8 gennaio scorso, il Piano delle alienazioni con la variante all’ex Particella 18, il tutto senza un confronto e un’analisi politica».
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«Anche questa volta ci viene chiesto di ratificare scelte fatte da altri senza un confronto costruttivo – ha continuato – Brutte figure come la gestione dei campi sportivi, la chiusura del canile, i lavori annunciati nel 2017 in pompa magna per la soluzione del problema dei parcheggi in via Duca degli Abruzzi e mai iniziati fanno da contraltare alla velocità con cui si è approvata la variante urbanistica all’ex particella 18 per realizzare un grattacielo che rappresenterà probabilmente un dito medio rivolto alla nostra città».