Si eclissa definitivamente il progetto di discarica della Vallecena srl di Vasto in territorio di Furci. Il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 5154/2024, ha respinto l’appello della società dell’imprenditore Gianni Petroro confermando l’annullamento dell’autorizzazione del 5 marzo 2020 che permetteva di costruire una discarica per rifiuti non pericolosi da 150metri metri cubi a Furci. La vicenda mosse i primi passi addirittura nei primi anni 2000 quando il progetto iniziale prevedeva anche l’intertizzazione di rifiuti pericolosi; aspetto poi eliminato nella seconda versione del progetto. Da sottolineare in questi anni la tenacia dell’ex primo cittadino, oggi consigliere comunale, Angelo Marchione che per primo si oppose.
Il sindaco di Furci, Fabio Di Vito, esprime soddisfazione per l’epilogo di una vicenda di così lungo corso: «Siamo contenti che il Consiglio di Stato abbia confermato le nostre perplessità sull’iter amministrativo. Questa amministrazione si è sempre opposta ad un progetto che ritiene negativo per l’ambiente e la salute pubblica. Ringrazio i 28 sindaci e le amministrazioni dei Comuni che hanno partecipato alla mobilitazione contro questa iniziativa e l’avvocato Herbert Simone per il suo competente impegno che ha difeso il comune in sede giudiziaria. Ringrazio altresì il mio predecessore Angelo Marchione che ha avviato la battaglia giudiziaria quando era sindaco».
«Il Consiglio di Stato ha confermato che il nuovo progetto andava sottoposto alla Valutazione d’Impatto Ambientale diretta e non alla più semplice verifica di assoggettabilità a Via – spiega l’avvocato Simone – che era possibile per legge solo per interventi già realizzati o in corso di realizzazione, quindi, già autorizzati. L’iter del precedente progetto era infatti da ritenersi decaduto in quanto trascorsi troppi anni dal primo ok ricevuto nel 2012 peraltro su un intervento dai contenuti tecnici diversi. Invece il Comitato Via ha dato improvvidamente l’assenso a una variante di quel progetto mai autorizzato né realizzato, neanche in parte. Ora, con la bocciatura sia dell’Autorizzazione Integrata Ambientale sia della procedura di Via, un’eventuale riproposizione dell’intervento dovrà ripartire dall’inizio, cioè dalla Via».
«In questi anni abbiamo dato tutto il nostro sostegno al Comune di Furci – conclude Augusto De Sanctis del Forum H2O – con un sindaco che ha creduto in una lotta che ha coinvolto tanti cittadini impegnati a difendere la propria terra. Un bell’esempio di collaborazione tra movimenti e istituzioni locali. Partecipammo anche alle conferenze dei servizi presso la Regione evidenziando tutti i vizi del procedimento che oggi sono stati riconosciuti anche dai giudici. Peccato che la Regione Abruzzo si sia dimostrata refrattaria a qualsiasi argomentazione di metodo e di contenuto. Piuttosto, ora la Regione dovrebbe impegnarsi per risolvere le criticità ambientali della valle del Torrente Cena».